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Leao svela cosa ha fatto Fonseca al suo arrivo al Milan, era una priorità: “Mi chiamò in ufficio”

Rafael Leao in conferenza stampa ha spiegato cosa ha fatto Paulo Fonseca con lui appena arrivato al Milan, gli ha chiesto subito un cambiamento. Alla vigilia della sfida Champions con il Bayer Leverkusen, l’attaccante portoghese ha svelato: “Mi ha chiamato in ufficio”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Rafael Leao è stato protagonista della vigilia di Bayer Leverkusen-Milan di Champions che si giocherà questa sera alle 21:00. L'attaccante portoghese era al fianco di Paulo Fonseca nella classica conferenza stampa che anticipa la partita e ha parlato proprio del rapporto che si è creato tra lui e l'allenatore. Capitano nell’ultima uscita contro il Lecce, Leao ha spiegato come Fonseca abbia lavorato su di lui sin dal primo giorno. Un obiettivo ben preciso, quello dell'allenatore portoghese, che vede in Leao un potenziale enorme solo da perfezionare.

"Appena arrivato il mister è arrivato e mi ha convocato nel suo ufficio ma non per parlarmi di gol o assist, ma per stimolarmi a diventare un giocatore più completo – ha spiegato Leao ai giornalisti presenti in sala stampa -. Mi ha detto che vuole vedermi più concentrato nel lavoro difensivo, perché questo aiuta ad essere un giocatore migliore". Fonseca sembra non voler mollare minimamente Leao cercando di tenere sempre alta la concentrazione: "Anche mentre stavamo venendo qua in macchina mi ha fatto vedere alcuni video sull’ultima partita".

"Mi sta aiutando molto“ ha confessato Leao che probabilmente ha guadagnato maggiore fiducia in se stesso e lo dimostra il gesto di Fonseca di consegnargli la fascia da capitano. Su questo argomento l’attaccante portoghese ha aggiunto: “Per me è un orgoglio essere capitano del Milan – spiega Leao -. Sono qua da sei anni ma è sempre un grande onore scendere in campo in rossonero, e con la fascia lo è ulteriormente".

La vittoria nel derby contro il Milan sembra aver completamente cambiato il Milan e anche lo stesso Leao che ha poi aggiunto: "Se per vincere bisogna sacrificarsi, fare un metro o un recupero in più, farò tutto“. L'attaccante dei rossoneri esalta la voglia e il carattere tirati fuori da questo Milan e spiega: “Dicono che la difesa cominci dagli attaccanti, quindi davanti a me ci sono questi due (Morata e Abraham, ndr) che lottano e non si fermano mai – conclude -. Io da dietro mi sento contentissimo di vedere quella voglia e non posso fare meno di quello che fanno loro". 

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