Leao fenomenale, zittisce le critiche nell’unico modo più efficace: lo spiega in tre parole

"Voi continuate a parlare, io faccio parlare il campo". Rafael Leao è stato il protagonista assoluto della vittoria in rimonta del Milan sul Paris Saint-Germain (2-1). Se i rossoneri sono ancora in corsa per centrare la qualificazione agli ottavi di Champions molto del merito è dell'esterno d'attacco portoghese.
"Io faccio parlare il campo", ripete il giocatore che a fine incontro viene colto in una corsa liberatoria: sorride e agita il capo, è una liberazione dallo stress, dall'ansia, dalla voglia di spaccare il mondo nella quale a volte puoi inciampare. Lui no, ne ha tratto linfa vitale e forza per riprendersi centralità e spazzare vie le obiezioni anche più ingenerose. Come se quando il Milan perde oppure non riesce a essere brillante la colpa è solo sua.

"Oggi abbiamo dimostrato chi siamo davvero, non ho parole, sono contentissimo. Le critiche? Mi spingono". E tanto basta per tirare una riga spartiacque rispetto ai giorni scorsi, quando il rumore dei nemici da brusio è divenuto incalzante mettendo tutto in discussione al punto da avvicinare Ibrahimovic ai rossoneri in veste di nume ‘tutelare', motivatore, in un ruolo romantico e (forse) di affiancamento a Pioli.

Ma non è questa la serata per pensare a cose del genere, è il momento della gloria e della speranza di mettere un piede negli ottavi: i 3 punti riaprono il girone. "Il premio che conquistato in realtà è di tutta la squadra, abbiamo fatto vedere a tutti chi siamo. Non ci sono parole, sono orgoglioso di quanto fatto tutti insieme. Questa partita sapevamo che poteva cambiare tutto, la vittoria era la cosa più importante e ci ha dato fiducia".
Leao ha sì realizzato il gol (pesantissimo) del pareggio in rovesciata ma è nel complesso che la sua prestazione è stata sontuosa: s'è calato nella parte del calciatore di lotta e di governo, che sulla fascia può far male quando affonda il colpo ma è instancabile (e stoico) quando dà una mano alla squadra anche in fase difensiva. Lo vedi fare il terzino, l'esterno di centrocampo e l'ala che è una spina nel fianco dei francesi.

Nella notte di Champions è la stella che brilla più di tutti: suo il premio di MVP della sfida di Coppa ma l'umiltà e un rendimento collettivo da grande squadra fa sì che divida i meriti con i compagni. Concetto che rimarca in più occasioni anche nelle interviste del dopo gara ma il gesto fatto in campo è stato già eloquente: dopo aver siglato l'1-1, ha portato il dito davanti alla bocca e con quella mimica ha lanciato un messaggio altrettanto dirompente. Lo ha fatto nel momento di maggiore esaltazione: silenzio, parla il campo. "Sempre", dice. Con un Leao (e un Milan) così tutto è possibile.