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Le squadre francesi non vogliono mandare i giocatori alle Olimpiadi: la Francia non avrà stelle

Le squadre francesi si oppongono alla partenza dei loro giocatori per le Olimpiadi: PSG e Lille si uniscono ai rifiuti del PSG, la Francia di Henry è sempre più in crisi.
A cura di Ada Cotugno
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Thierry Henry ha ancora un mese di tempo per presentare la lista dei convocati definitiva per la nazionale francese di calcio in vista delle Olimpiadi, ma la sua missione ha assunto i contorni dell'assurdo: sempre più squadre della Ligue 1 si stanno rifiutando di dare il va libera ai propri giocatori per i Giochi Olimpici di Parigi. Poco importa se l'evento sia in casa e se in ballo ci sia comunque la possibilità di vincere la medaglia, sono sempre di meno le società che cedono volentieri i giocatori alla nazionale olimpica.

Un paradosso enorme nel quale l'ex giocatore dell'Arsenal, ora allenatore della Francia Under 23, si è trovato con tutte le scarpe e al quale non riesce a trovare una soluzione per creare una squadra competitiva e puntare concretamente a raggiungere la finale del torneo calcistico.

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I no di Real e PSG a Henry

La prima squadra ad aver posto un enorme veto a Henry è stato il Real Madrid: il selezionatore avrebbe voluto contare su Mbappé come uno dei fuori quota della nazionale, ma il suo passaggio ai Blancos ha cambiato praticamente ogni cosa. Il francese sarà già la stella dell'Europeo e Florentino Perez non ha nessuna intenzione di tenerlo così a lungo lontano da Madrid. "L’ultima volta che ho avuto così tanti rifiuti è stato al liceo. Non c’è stata alcuna trattativa: arrivi, chiedi, dicono di no e te ne vai" aveva detto l'ex giocatore qualche giorno fa intervistato da Marca.

Neanche l'intervento di Macron è servito a far cambiare idea al Real Madrid che anzi, è stato da esempio per tante altre squadre. PSG e Lille si sono rifiutati di lasciar partire Chevalier, Yoro,  Diakité, Barcola e Zaire-Emery, riducendo all'osso le scelte del commissario tecnico che non avrà nessuna stella a disposizione per le Olimpiadi.

La convocazione non è obbligatoria

Tutto il caos nasce dal regolamento dei Giochi Olimpici che, contrariamente a quanto accade per le competizioni gestite da UEFA e FIFA, non ha nessun obbligo nelle convocazioni. Mentre per i Mondiali e per i tornei continentali i club non possono opporsi alle chiamate del commissario tecnico, le società hanno molto più potere per quanto riguarda le Olimpiadi e possono decidere di non dare la luce verde per la partenza dei giocatori.

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