Le scuse più assurde e improbabili di Walter Mazzarri, nuovo allenatore del Napoli
Dalla pioggia battente sul campo alla mancanza di calore da parte del pubblico. Con il ritorno di Walter Mazzarri sulla panchina del Napoli la Serie A e i tifosi ritrovano anche uno dei tormentoni legati al tecnico livornese: gli alibi. Dalla prima gestione degli azzurri da allenatore fino all'Inter per poi passare a Cagliari e Torino. Mazzarri si è da sempre distinto, facendo sorridere anche un po' i tifosi, con le scuse più assurde e improponibili per giustificare una sconfitta o un passo falso della sua squadra.
La notizia del suo ritorno come allenatore del Napoli al posto dell'ormai esonerato Rudi Garcia ha di conseguenza fatto riemergere sul web decine e decine di filmati di interviste post partita di Mazzarri. Dal "compleanno di Cavani" fino alla "diarrea" di uno dei giocatori, l'allenatore livornese ha abbinato alla sua famosa mimica dell'orologio per indicare all'arbitro la perdita di tempo, un repertorio di alibi post sconfitta che dopo anni fanno ancora sorridere i tifosi italiani che ora lo aspettano in questo suo ritorno a Napoli.
L'ultimo in ordine di tempo, relativo alla sua sfortunata esperienza al Cagliari terminata a 3 giornate dalla fine del campionato che ha poi visto i sardi retrocedere a seguito dell'impresa miracolosa della Salernitana nel 2020/2021.Analizzando il pareggio maturato tra l’Empoli e il suo Cagliari, il tecnico ha spiegato: “Per assurdo, prima dell’infortunio dell’arbitro e di Lovato eravamo in partita, poco cattivi e leziosi ma eravamo partiti bene”. Ma il repertorio di Mazzarri è visto e soprattutto al Napoli si ricordano perle preziose di questo tipo.
Il primo alibi legato al Napoli da ricordare è sicuramente relativo alla Serie B 1998/99, quando Mazzarri era vice di Renzo Ulivieri sulla panchina partenopea. Gli azzurri furono sconfitti per 2-4 in casa dal Ravenna e Mazzarri si presentò lui davanti alle telecamere: “L’unica attenuante è che mezza squadra è influenzata, 4-5 giocatori hanno avuto la febbre e uno addirittura ha giocato con la diarrea”. Di certo una scusante non di poco conto ma che ha fatto sorridere a chi ha avuto la fortuna di ascoltarla in diretta tv.
Nel 2013 però, sempre al Napoli, nel giorno di San Valentino, Mazzarri superò se stesso. I partenopei furono eliminati dall'Europa League dopo il ko interno contro il Viktoria Plzen. Mazzarri, nell'analizzare la partita, se la prese anche con un clima ambientale a dir poco strano: “Il San Paolo di solito è caldo, ci spinge ad iniziare bene, ma oggi era anche il compleanno di Cavani e c’era un clima soporifero, credo si sia sottovalutato l’impegno”. Una delle scusanti che più di tutti ricordano i tifosi campani.
Nella sua esperienza all'Inter invece Mazzarri parlerà spesso di situazione climatica. La scusante dello sbalzo termico citato spesso dal tecnico livornese è rimasta negli annali del calcio. Dopo il 2-2 casalingo contro il Verona dei nerazzurri Mazzarri spiegò la problematica relativa alla pioggia: “Quando siamo rimasti in 10 abbiamo sofferto e non dimentichiamoci che siamo in emergenza, i ragazzi sono calati… poi ha cominciato anche a piovere…”.
Il concetto del clima fu tirato fuori da Mazzarri anche dopo una gara giocata dall'Inter in Ucraina e poi in campionato contro il Palermo: "Giovedì faceva freddo, qui un clima estivo". Niente a che vedere con la teoria della modifica alle regole del calcio. Alla guida dell'Inter 2013/14, Mazzarri chiuse al quinto posto, e la sua proposta fece simpaticamente scalpore: “Bisognerebbe cambiare un po’ le regole, ogni tot angoli battuti, ogni tot pali, assegnare un gol. Questo vuol dire che la squadra gioca, produce…”.