video suggerito
video suggerito

Le risposte sbagliate su Acerbi e Juan Jesus: l’eterno imbarazzo del calcio nel parlare di razzismo

L’offesa razzista di Acerbi a Juan Jesus è stata molto grave. Ma nel post-partita si è capito ancora una volta, ascoltando i tesserati di Inter e Napoli, che il mondo del calcio non sembra aver voglia di affrontare una volta e per tutte il tema del razzismo.
A cura di Alessio Morra
11 CONDIVISIONI
Immagine

Inter-Napoli è terminata 1-1. Un punto che avvicina i nerazzurri sempre più allo scudetto e che allunga la serie utile dei partenopei. Questa partita, però, sarà ricordata anche per quanto accaduto tra Acerbi e Juan Jesus, che ha denunciato in campo all'arbitro un'offesa razzista subita dal difensore della Nazionale. Acerbi ora rischia una dura squalifica, presto si attiverà anche la Procura Federale. Tutto sbagliato, tutto deprecabile. Dall'offesa del difensore interista alle reazioni, nel complesso, tutte sbagliate. Perché nel post-partita non c'è stato un chiarimento e nell'imbarazzo più totale i protagonisti del mondo del pallone hanno eluso il tema con risposte insufficienti, a partire dallo stesso Juan Jesus. Nel complesso è stata una bruttissima pagina per tutto il mondo del calcio, che ancora una volta non riesce ad affrontare con coraggio il tema del razzismo.

I fatti. Durante la partita, Acerbi e Juan Jesus hanno una discussione, che si è chiusa con un'offesa pesantissima dell'esperto difensore nerazzurro che al brasiliano ha detto ‘Ne*ro'. JJ naturalmente l'ha presa malissima e ha denunciato l'accaduto all'arbitro La Penna, che ha messo a verbale e ha provato a rasserenare il giocatore, autore poi del gol del definitivo pareggio.

Quello che è accaduto è orrendo, vergognoso. Il razzismo è una piaga di questa società e questa offesa è arrivata nel weekend in cui la Serie A aveva lanciato un messaggio con la campagna "Keep Racism Out". Campagna nobile, alla quale, però, alle parole non sono seguiti i fatti. Il calcio italiano non sembra aver intenzione di affrontare questo problema ed è stato impacciato nel parlare di quanto accaduto tra Acerbi e Juan Jesus.

Immagine

Lo stesso intervento di Juan Jesus, che ha chiuso il caso subito nell'intervista a caldo al termine della partita, fa discutere ed è sbagliato. Il centrale ha confermato l'offesa razzista ricevuta da Acerbi, ma poi ha cercato di smorzare tutto dicendo che il giocatore si era scusato e affermando che ciò che accade in campo resta lì. Sbagliato, anzi sbagliatissimo.

Perché tutto quello che succede nel rettangolo verde non è sempre giustificabile, questo è uno di quei casi: "Quello che succede in campo rimane in campo, Acerbi è andato oltre con le parole ma si è scusato. Lui è un bravo ragazzo, ha chiesto scusa ed è tutto ok. Ci siamo abbracciati, dentro al campo ci sta dire di tutto, lui ha chiesto scusa, ha visto che è andato oltre. Spero che non accada più, è un ragazzo intelligente".

Immagine

Juan Jesus non è tornato indietro, non doveva e non voleva farlo, ma al tempo stesso ha lenito l'offesa, pur senza ovviamente giustificare Acerbi. Sempre a DAZN l'allenatore del Napoli Calzona ha evitato di parlare dell'episodio dicendo: "Cosa è successo tra Juan Jesus e Acerbi? Onestamente non lo so. Juan Jesus l'ho visto solamente trenta secondi e non ho avuto modo di parlarci, magari glielo chiederò dopo". Calzona ha sorvolato, ha messo la polvere sotto il tappeto, non commentando l'accaduto.

Immagine

Inzaghi se n'è lavato le mani. Il tecnico dell'Inter dopo aver parlato dell'incontro ha ricevuto, in TV, una domanda sull'accaduto e ha risposto così: "Me lo stava dicendo adesso il mio ufficio stampa riguardo la situazione di Acerbi, conosciamo tutti il ragazzo e spiegherà lui tutto senza nessun problema". Inzaghi in versione pilatesca non ha voluto prendere posizione, passando la patata bollente allo stesso Acerbi.

Se Inzaghi non ha voluto intervenire, peggio ha fatto Federico Dimarco che, dopo Inter-Napoli a DAZN, riguardo l'offesa razzista di Acerbi a Juan Jesus ha detto che di problemi non ce ne sono, visto che c'è stato un chiarimento: "Io non ho visto niente, sono grandi e penso che si siano già chiariti tra di loro. Se la cosa è sistemata non vedo problema". 

Mentre il presidente dell'AIC Calcagno a Radio anch'io Sport condannando l'offesa razzista ha dichiarato che non c'è bisogno di strumentalizzare l'accaduto, altro errore: "Quanto è accaduto è certamente da condannare. Dobbiamo cercare però di non strumentalizzare certi episodi: Acerbi tra l’altro è un ragazzo sereno che si è subito scusato, uno dei calciatori che più si spende per gli altri, e ricordiamoci che i calciatori sono coloro che, nel nostro mondo, più subiscono insulti e minacce. Non voglio banalizzare l’accaduto, ma le parole di Juan Jesus nel dopo gara credo siano significative". Acqua sul fuoco delle polemiche. Giusto non criminalizzare Acerbi, ma non si può nemmeno sorvolare sull'ennesimo episodio di razzismo.

Immagine

Il razzismo e un problema, c'è ed è grosso. Perché certamente in campo i calciatori non usano certo termini oxfordiani. La fatica, la tensione, la rabbia, la voglia di vincere portano a reazioni o a parole forti, ma un certo limite non si deve assolutamente mai superare. Invece nel caso Acerbi – Juan Jesus l'asticella è stata superata ampiamente. Il punto è che, ascoltando in questo caso le parole di tesserati sia dell'Inter che del Napoli, si capisce, ancora una volta, che il mondo del calcio è in imbarazzo su questo tema perché pare non abbia la voglia o addirittura la forza di voler affrontare, una volta e per tutte, una tematica importante e delicata come quella del razzismo.

L'appello a Juan Jesus: "Non basta chiedere scusa"

Sandro Ruotolo, Maurizio de Giovanni e Gaetano Quagliariello hanno rivolto un messaggio a Juan Jesus dopo che lo stesso difensore del Napoli ha abbassato i toni rispetto a quanto accaduto in campo con Acerbi: “Caro Juan Jesus, ti vogliamo bene e abbiamo enormemente apprezzato, da tifosi del Napoli quali siamo, la tua rete di ieri sera ma consentici di dissentire da te. Non è questione che può restare in campo quella parola ignobile che ti ha rivolto Francesco Acerbi, calciatore dell’Inter e della Nazionale italiana e che inizia per enne e che negli Stati Uniti d’America è proibita perché definisce un essere umano dal colore della pelle. Non può restare in campo e deve essere eliminata per sempre dal vocabolario. Non basta chiedere scusa perché le scuse sono un fatto necessario (anzi dovuto) ma non sufficienti e non si può credere di risolverla in campo perché, così il razzismo non lo debelleremo mai. Una parola del genere non offende solo te ma offende tutti noi e ci riporta indietro di decenni”. 

11 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views