Le reazioni dal mondo del calcio alla morte di Mihajlovic, Donnarumma sconvolto: gli deve tutto
Sinisa Mihajlovic non è riuscito questa volta a vincere l'ennesima battaglia della sua vita. L'ex calciatore e allenatore è morto a 53 anni, dopo aver lottato dal 2019 contro la leucemia mieloide acuta. La notizia è stata ufficializzata dai familiari, attraverso un comunicato che ha rappresentato un pugno nello stomaco per tutti. Difficile pensare che non vedremo più in campo e non solo, il carismatico ex calciatore e allenatore. Un duro dal cuore tenero stimato soprattutto, oltre che per le sue doti, anche per la schiettezza e il coraggio. E per capire quanto sia importante il segno lasciato da Mihajlovic, basta leggere le tantissime reazioni alla triste notizia che hanno fatto capolino sul web e sui social. Tra queste particolarmente sentita, quella di Gigio Donnarumma.
In pochi conoscevano Sinisa Mihajlovic, come l'attuale portiere del Psg e della Nazionale. Al tecnico Gigio deve moltissimo, forse tutto, visto che è stato proprio lui a farlo esordire coraggiosamente in Serie A con la maglia tutt'altro che leggera del Milan. Era il 25 ottobre 2015 quando l'allora tecnico rossonero decise di mandare in campo quel promettente ragazzo che aveva solamente 16 anni e 8 mesi, spedendo in panchina il già affermato ed esperto Diego Lopez. In quel momento Donnarumma ha iniziato la sua scalata, che gli ha permesso poi di confermarsi come uno dei portieri migliori del mondo.
Lo stesso Mihajlovic, tornò a parlare di quella sorprendente scelta in diverse occasioni. L'allenatore che era già a rischio esonero, non guardò in faccia nessuno e spiegò così all'allora presidente Berlusconi e al suo braccio destro Galliani, la volontà di puntare sul baby estremo difensore: "Galliani mi chiese per tre volte se stessi scherzando. Io ho deciso, non ne ho mai fatto una questione di età. In quel momento vedevo negli occhi di Donnarumma lo stesso futuro di Totti. Sabato Berlusconi venne a Milanello e io tagliai corto: ‘Presidente, ci sono solo due possibilità. Lei mi esonera e allora gioca Lopez. Lei non mi esonera e allora gioca Donnarumma'. Non volevo mancare di rispetto a Berlusconi, ma le scelte finali spettavano a me".
I due sono rimasti sempre molto legati, e Sinisa ha difeso Donnarumma in più di un'occasione, soprattutto quando il portiere è stato oggetto di critiche. Anche recentemente dopo qualche incertezza di troppo in Francia, Mihajlovic si è schierato dalla parte del suo ex pupillo: "Siete troppo cattivi con lui, sia i francesi che gli italiani. Gli fate pagare tutto. L'addio al Milan? Anche io ci ho parlato, gli consigliai di restare. Ha scelto così anche se non ha fatto la scelta giusta. Se non ci fosse stato lui però l'Italia non avrebbe vinto l'Europeo, è stato protagonista".
Alla luce di tutto questo, non può che essere Donnarumma uno dei più colpiti dalla morte di Mihajlovic. In un commovente post su Instagram, il portiere ha ringraziato quello che non è stato per lui un semplice mister, ricordando anche i suoi insegnamenti: "Sei sempre stato un guerriero e so quanto hai lottato. Ti ringrazierò per aver sempre creduto in me e per tutto quello che mi hai detto dal primo giorno che ci siamo conosciuti. Resterai per sempre nel mio cuore, ciao mister".
Le reazioni del mondo del calcio e non solo alla notizia della morte di Mihajlovic, i messaggi
Quella di Donnarumma è solo una delle tantissime manifestazioni di cordoglio per la scomparsa di Mihajlovic. I club di Serie A non hanno perso tempo per celebrare il suo ricordo a suon di bellissimi post, così come calciatori del presente e del passato, celebrità del mondo dello sport, della musica e dello spettacolo. Per lui anche un messaggio del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un'onda di affetto per la famiglia Mihajlovic, una carezza in questo momento terribile.
Particolarmente toccante quello dell'ex compagno e amico Roberto Mancini sul sito della FIGC: "Questo è un giorno che non avrei mai voluto vivere, perché ho perso un amico con cui ho condiviso quasi 30 anni della mia vita, in campo e fuori. Non è giusto che una malattia così atroce abbia portato via un ragazzo di 53 anni, che ha lottato fino all'ultimo istante come un leone, come era abituato a fare in campo. Ed è proprio così che Sinisa resterà per sempre al mio fianco, anche se non c'è più, come ha fatto a Genova, a Roma e a Milano e successivamente anche quando le nostre carriere hanno preso strade diverse". Ecco alcuni dei messaggi tra cui quelli della sua ultima squadra, il Bologna, e il Milan: