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Le parole di Luis Enrique che ogni genitore dovrebbe ascoltare: “Lascia che tuo figlio si diverta”

Il ct della Spagna guarda fisso nella telecamera e articola il discorso. Spende un po’ di tempo per veicolare alcuni concetti di vita essenziali. Lui, padre e uomo di calcio, si mostra prodigo di raccomandazioni.
A cura di Maurizio De Santis
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Al di là del calcio: nel suo collegamento su Twitch Luis Enrique ha toccato anche altri argomenti.
Al di là del calcio: nel suo collegamento su Twitch Luis Enrique ha toccato anche altri argomenti.
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Un minuto da ascoltare con attenzione. A Luis Enrique basta per lanciare un messaggio semplice, che ogni genitore dovrebbe ascoltare. Poche parole efficaci sul rapporto tra il padre che sogna (e vede) suo figlio come un campione di calcio e il figlio che vuole solo giocare. Il commissario tecnico della nazionale spagnola approfitta dello spazio quotidiano sul canale Twitch per parlare anche d'altro rispetto ai Mondiali, al cammino delle Furie Rosse, al calcio giocato.

Spende un po' di tempo per veicolare alcuni concetti di vita essenziali. Lui, padre e uomo di calcio, si mostra prodigo di raccomandazioni. Suggerisce quale possa essere la giusta prospettiva per inquadrare l'attività sportiva di un ragazzo che mette il cuore nelle scarpe e poi chissà…

"Ai genitori dico che è molto più importante lasciare che i loro figli si divertano – le parole del selezionatore iberico -. Lasciate tranquilli i vostri ragazzi. Non interferite con il ruolo dell'allenatore e non sovraccaricate di attenzioni vostro figlio… se segna gol o se non segna gol. Lasciate che si diverta".

Il ct della Spagna ha rivolto un messaggio ai genitori dei ragazzi che scelgono di praticare il calcio.
Il ct della Spagna ha rivolto un messaggio ai genitori dei ragazzi che scelgono di praticare il calcio.

Luis Enrique guarda fisso nella telecamera e articola il discorso citando anche un dato a sostegno delle sue riflessioni. "Solo l'1% e anche meno di tutti i bambini in Spagna raggiungerà il livello professionale".

Non è nemmeno la prima volta che menziona esempi di sportività, lo ha fatto anche quando il risultato del campo è stato avverso e la posta in palio persa molto alta. Agli Europei, dopo aver mancato la qualificazione ai rigori a beneficio dell'Italia, reagì con molto fairplay accettando un esito amaro e beffardo, facendo i complimenti agli Azzurri.

Ecco perché quelle frasi non sorprendono. Chi lo conosce, oltre ad averne toccato con mano la determinazione che lo porta a sottolineare anche cosa non va dopo aver vinto per 7-0, sa bene che quei concetti fanno parte dell'uomo prima ancora dell'ex calciatore e poi dell'allenatore. È tutto un grande gioco, una stupenda illusione, una grande magia: vinci o perdi, conta come arrivi fino in fondo, il viaggio che fai, il cuore che ci metti. Tutto il resto è noia.

"Se l'unico obiettivo che tuo figlio ha e che tu hai per tuo figlio è che sia felice, allora che cresca come persona – ha aggiunto il ct della Spagna -. All'interno di una squadra di calcio può apprendere quei valori, quegli insegnamenti che si chiamano vita. Si vince e si perde, imparerà a fare l'uno e l'altro. Imparerà a gestire la pressione e la frustrazione. Capirà l'importanza di una squadra e del rapporto coi compagni… perché l'universo non gira solo intorno al tuo ombelico".

Sessanta secondi per un consiglio accorato, è la veste 'umana' del selezionatore delle Furie Rosse.
Sessanta secondi per un consiglio accorato, è la veste ‘umana' del selezionatore delle Furie Rosse.

L'ultimo passaggio del collegamento sembra quasi un consiglio accorato, ancora una volta rivolto ai genitori affinché diano il giusto esempio ai loro ragazzi: stiano loro accanto, non facciano ombra. "Quando finisce la partita non chiedetegli come ha giocato o del risultato – è la conclusione a corredo -. Chiedetegli: ti sei divertito? hai davvero dato tutto. Ditegli che oggi può andare bene e domani male". È la vita.

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