Le pagelle di Verona – Juventus 2-1: CR7 da ’10’ ma non basta, Amrabat e Kumbulla al top
Le pagelle di Verona – Juventus: Amrabat e Kumbulla tra i migliori, Pjanic invece finisce tra i flop del match del Bentegodi. Sugli scudi soprattutto il centrale albanese che ha trascinato l'Hellas al successo per 2-1 conquistando il rigore (trasformato poi da Pazzini) che ha permesso agli scaligeri di rimontare i bianconeri, rendere inutile la rete del solito Cristiano Ronaldo (a segno per la 10a gara di campionato consecutiva), frenare la corsa in vetta alla classifica dei piemontesi e portarsi momentaneamente in zona Europa League. Tra i peggiori del match invece lo juventino Pjanic autore di una gara sottotono e dell'errore che ha favorito la rete del momentaneo pareggio siglato da Borini. Detto ciò andiamo a vedere tabellino, voti e pagelle commentate della sfida del Bentegodi valida per la 23a giornata della Serie A 2019/2020 tra l'Hellas Verona di Ivan Juric e la Juventus di Maurizio Sarri.
Tabellino e Voti
VERONA (3-4-2-1): Silvestri 6; Rrahmani 5.5, Kumbulla 7, Gunter 6; Faraoni 7, Amrabat 7, Miguel Veloso 6.5 (dal 58′ Verre 6), Lazovic 6.5 (dal 79′ Dimarco sv); Pessina 6, Zaccagni 6 (dal 69′ Pazzini 7); Borini 7. All. Juric 7.
JUVENTUS (4-3-3): Szczesny 6; Cuadrado 6, Bonucci 5, De Ligt 6.5, Alex Sandro 5.5; Bentancur 6 (dal 82′ De Sciglio sv), Pjanic 5, Rabiot 5.5; Douglas Costa 6.5 (dal 72′ Ramsey 5.5), Higuain 5.5 (dal 59′ Dybala 5.5), Ronaldo 6.5. All. Sarri 5.
CR7 da 10 (di fila) ma non basta, Borini e Pazzini ribaltano la sua Juve
Tempo di conferme per Maurizio Sarri che come avvenuto contro la Fiorentina si affida al tridente composto da Cristiano Ronaldo, Gonzalo Higuain e Douglas Costa, con Paulo Dybala ancora in panchina. Nella prima parte di gara, quasi dominata dalla formazione veronese, si vede poco il fenomeno portoghese, mentre il brasiliano e l'argentino sono protagonisti delle uniche due occasioni da rete create dagli ospiti in evidente difficoltà: è Douglas Costa infatti a guidare la ripartenza che porterà il Pipita al tiro deviato in angolo da un provvidenziale in scivolata di Kumbulla, ed è sempre lui che nella seconda occasione fa tutto da solo centrando in pieno la traversa con una conclusione dal limite dell'area. Il cinque volte Pallone d'Oro si accende però a dieci minuti dall'intervallo prima con un tiro a giro, non potente ma precisissimo, che colpisce il palo alla sinistra di Marco Silvestri e poi con altre due conclusioni chirurgiche (una di piede e l'altra di testa) che sfiorano di poco lo stesso montante.
Nel secondo tempo cambia il copione della gara e gli attaccanti bianconeri vengono trovati con maggiore continuità senza però riuscire ad impensierire seriamente l'estremo difensore avversario. Al 15′ della ripresa Sarri da vita nuovamente alla staffetta tra argentini con Dybala che prende il posto del connazionale Higuain. Ci pensa però il solito Cristiano Ronaldo a sbloccare il match qualche minuto più tardi: la Joya protegge un ottimo pallone sulla propria trequarti e serve il portoghese che avanza e chiede l'uno-due a Bentancur sulla linea di centrocampo che di prima lo lancia in profondità, il numero #7 bianconero batte nell'uno contro uno Rrhamani e con un diagonale sorprende Silvestri portando in vantaggio la Juventus e scrivendo il proprio nome sul tabellino dei marcatori per la decima gara consecutiva di Serie A. Gol bellissimo che non servirà alla sua squadra di portare a casa dei punti, ma che gli permette, nella prossima giornata, di avere la chance di eguagliare il record assoluto di Batistuta e Quagliarella per segnature di fila nel massimo campionato italiano.
Molto più continuo nel rendimento invece il reparto offensivo scaligero con la mobilità di Mattia Zaccagni, Matteo Pessina e Fabio Borini che mette in grande difficoltà la retroguardia juventina disorientata dalla mancanza di punti di riferimento. I tre attaccanti gialloblu nei primi 45′ di gioco si mettono in evidenza sia per la costante pressione portata ai costruttori di gioco dal basso della Juventus che per le numerose conclusioni verso la porta difesa da Szczesny che, per loro sfortuna, peccano però in termini di mira. Come tutto il Verona i tre calano d'intensità nella ripresa pur mantenendo una certa pericolosità nelle sporadiche ripartenze di marca scaligera. Juric prova allora a ravvivare l'attacco scaligero inserendo il centravanti Giampaolo Pazzini al posto di Zaccagni, ma è Fabio Borini che approfitta di un errore di Pjanic per siglare la rete del meritato pareggio. Il "Pazzo" si prende però la scena finale trasformando il calcio di rigore assegnato con l'ausilio del Var per un tocco di mano di Bonucci su colpo di testa di Kumbulla e completando la rimonta dal profumo di impresa.
Amrabat ‘moto perpetuo', Faraoni spina nel fianco, disastro Pjanic
Anche nel duello più ravvicinato tra le due linee mediane a farsi preferire in termini di continuità di rendimento nel corso del primo tempo è stato quella veronese composta dal regista Miguel Veloso affiancato dall'instancabile Sofyan Amrabat che con la loro dinamicità hanno surclassato i più compassati dirimpettai in maglia bianconera con, soprattutto, Adrien Rabiot e Miralem Pjanic in grande difficoltà a mantenere l'elevato ritmo imposto dai padroni di casa e poco reattivi in fase d'interdizione. Non va meglio per i bianconeri sulle corsie laterali dove Davide Faraoni e Darko Lazovic nella prima mezzora di gara costringono ad occuparsi esclusivamente della fase difensiva i laterali avversari Juan Cuadrado e Alex Sandro. Del capitano gialloblu anche la conclusione che ha impegnato maggiormente Wojciech Szczesny nei primi 45′ del match.
Nella ripresa invece i centrocampisti bianconeri, favoriti anche da un maggior predominio territoriale della propria squadra e del calo di ritmo della pressione avversaria, riescono ad essere maggiormente coinvolti nella manovra bianconera e soffrono meno in fase d'interdizione anche se continuano a soffrire il "moto perpetuo" offerto dal marocchino Amrabat che continua a farsi apprezzare sia in fase d'interdizione che di transizione dalla fase difensiva a quella offensiva. Ma dopo il vantaggio bianconero il Verona torna a spingere e sono proprio Bentancur e Pjanic a tradire la Juventus: sono loro infatti a spalancare le porte a Borini in occasione del gol del pareggio dei padroni di casa. Sulle corsie esterne invece, anche nel secondo tempo, continua a farsi preferire Faraoni, spesso l'uomo più avanzato della formazione scaligera.
Kumbulla decisivo, Bonucci ingenuo
Si destreggiano molto bene i due giovanissimi difensori più attesi alla vigilia del match. Partita di grande attenzione e abnegazione infatti sia per il 20enne olandese Matthijs de Ligt, sempre più a proprio agio al fianco di Leonardo Bonucci, che per l'albanese Marash Kumbulla (20 anni compiuti oggi, già nel mirino di Inter e Napoli) che oltre alla fase difensiva si rende utile anche in avanti con la sua abilità nel gioco aereo sui calci piazzati: proprio in un'occasione del genere aveva trovato di testa la rete del vantaggio scaligero, poi annullata dal Var per un millimetrico fuorigioco di partenza al momento della battuta del calcio di punizione da parte dello specialista Veloso e nella ripresa su calcio d'angolo, sempre di testa, manda il pallone sul braccio largo (visto dal Var) di un ingenuo Bonucci concedendo così a Giampiero Pazzini di completare dal dischetto la rimonta dei padroni di casa.