Le pagelle di Inter-Atalanta 1-1: Martinez al top, Gosens da bomber. Handanovic miracoloso
Protagonista del match è Lautaro Martinez capace, con l’assist di Lukaku, di firmare la sua quindicesima rete stagionale ma anche il punto del vantaggio. Ma se c’è Martinez sul proscenio, sul primo gradino del podio dei calciatori più meritevoli, al suo fianco c’è Handanovic. Che nel finale ipnotizza Muriel ed evita Ko e remuntada ai suoi. Prima l’1-1, grazie alla firma di Gosens che sfrutta i tentativi di Gomez, Ilicic e Malinovskyi e poi il penalty fallito, del clamoroso sorpasso. Per una sfida ricca di pathos e uomini copertina. Male, o almeno non all’altezza delle attese, Zapata, di rientro dall’infortunio, Toloi, che non legge bene l’inserimento di Lautaro nell’occasione del gol e la condizione globale dei padroni di casa, che nel finale, quasi si arrendono alla foga agonistica degli orobici. Qui, top e flop, duelli individuali e di reparto di Inter-Atalanta.
I voti del Meazza
Inter (3-5-2) #1 Handanovic 7; #2 Godin 6, #6 de Vrij 6, #95 Bastoni 6+; #87 Candreva 6+, #5 Gagliardini 6+, #77 Brozovic 6, #12 Sensi 6+ (Dal 71’ Borja Valero 6), #34 Biraghi 6; #10 Lautaro 7 (Dal 80’ Politano s.v.), #9 Lukaku 6.5. A disposizione: #46 Berni, #27 Padelli; #13 Ranocchia, #31 Pirola, #21 Dimarco; #32 Agoumé, #16 Politano, #20 Borja Valero, #19 Lazaro, #8 Vecino; #7 Sanchez, #30 Esposito. Allenatore Antonio Conte 6.5
Atalanta (3-4-2-1) #95 Gollini 6; #2 Toloi 5.5, #6 Palomino 6, #19 Djimsiti 6-; #33 Hateboer 6+, #15 De Roon 6, #88 Pasalic 6 (Dal 70’ Muriel 5.5), #8 Gosens 7 (Dal 91’ Castagne s.v.); #72 Ilicic 6.5, #10 Gomez 6.5; #91 Zapata 5 (Dal 53’ Malinovskyi 6.5). A disposizione: #31 Rossi, #57 Sportiello; #87 Heidenreich, #21 Castagne, #5 Masiello, #55 Okoli; #11 Freuler, #20 Da Riva, #18 Malinovskyi; #79 Traoré, #17 Piccoli, #9 Muriel. Allenatore Gian Piero Gasperini 6.5
Ancora Lukaku-Lautaro. Toloi beffato
Bastano 4 minuti di gioco alla miglior coppia della storia recente dell’Inter per fare male alla Dea e mettere a referto la 31esima firma della premiata ditta L&M in stagione: 16 gol Lukaku, 15 Martinez. Con quest’ultimo, nell’immancabile dialogo stretto col belga (anche se solo oggi arriva il primo assist fra di loro), in grado di beffare Toloi, penetrare in area e scaricare un poderoso destro che non ammette repliche: Gollini battuto. È la rete che spacca in due la partita e scompagina gli iniziali piani di Gasperini. È la rete che conferma la bontà di questo tandem, costruito quasi in laboratorio, che continua a mietere vittime e che spacca in due, in avvio, il roccioso pacchetto arretrato bergamasco. Un duumvirato che sa anche interpretare le fasi della gara, giocare con e per i compagni e impegnare la difesa orobica.
Candreva non molla un centimetro, Gosens macina chilometri e poi fa gol
La corsia mancina dell’Atalanta, specie nella prima frazione, è quella più battuta dal collettivo di Gasperini. Che, in svantaggio, ha l’obbligo di raggiungere il pari. E così i bergamaschi si affidano a Gosens, già sei gol (più 4 assist) per lui in stagione, per scardinare la fortezza interista. Il tedesco spinge, si propone con costanza e veemenza appoggiato prima da Ilicic e poi da Gomez salvo imbattersi in Candreva e poi in Godin. Con l’italiano bravo a chiudere le sortite del suo dirimpettaio ma anche molto abile a contrattaccare e costringere il numero #8 alla difensiva. Per un duello, sui dettagli, spettacolare e che poi, al 75’, si risolve a favore del teutonico che, nell’ultimo quarto del match, non va in riserva e raccoglie, all’ennesimo tentativo offensivo dei suoi, il suggerimento di testa di Malinovskyi per l’estirada mancina che vale l’1-1 e il suo settimo sigillo nell'annata.
Handanovic ipnotizza Muriel: saracinesca
I cambi di Gasperini e la straripante condizione fisica dell’Atalanta consentono alla Dea di andare vicina al bersaglio grosso, al colpo esterno, all’incredibile remuntada. Malinovskyi, uomo in più nella ripresa, conquista un calcio di rigore all’86’, l’Atalanta ci crede, accarezza il sogno, salvo poi vedersi rimbalzata, con perdite, dal solito Handanovic.
Che dagli 11 metri ipnotizza Muriel, sceglie il lato giusto, respinge sulla destra e salva i suoi. Diventando, d’un tratto, uno degli Mvp della gara, dei calciatori più decisivi del ‘Meazza’.
Bastoni al top (fino all’86’), Ilicic gira al largo. Zapata ben controllato dalla difesa. Bene Malinovskyi
Non c’è Skriniar? Poco male, la soluzione di Conte si chiama Bastoni. Che contro la sua ex squadra mette insieme l’ennesima prova di grande spessore per un ragazzo così giovane ma che dimostra già una certa maturità. Tanto da costringere, già nel primo tempo, l’asso Ilicic a spostarsi sull’altra fascia per tentare di trovare maggiore spazio, margine di manovra e una inferiore fisicità contro cui misurarsi. Il classe ‘99 si trova Gomez sui suoi passi ma continua a fare bene. Anche in sede di costruzione. Mettendosi in visione, dettando il passaggio, chiamando la palla e servendo spesso lungo sulle punte. Che con quei due lì davanti, è sempre un’ottima idea.
Mentre il rientro di Zapata al centro dell’attacco del Gasp non sortisce l’effetto sperato per via di una condizione precaria e di un controllo, da parte di de Vrij, Bastoni e Godin, serrato. Il colombiano esce poi al 53’ per Malinovskyi, che pochi istanti più tardi colpirà un clamoroso palo dai 16 metri avversari per poi trarre in inganno proprio Bastoni (perfetto sino a quel momento) per il rigore conquistato allo scadere e poi fallito da Muriel.
Brozovic e Gagliardini difendono, Sensi prova a regalare qualità
Il vantaggio dell’Inter non cambia il modo di intendere il gioco dell’Atalanta. Che se possibile aumenta i giri del suo motore. De Roon e Pasalic fanno legna nel mezzo ma fanno correre pure la sfera, Gagliardini e Brozovic ci mettono cuore e grinta per arginarli. Muscoli, chilometri e la solita dose di generosità: che non manca mai, specie con Conte in panca. Ma se il croato e l’italiano si dedicano alla fase più propriamente di difesa, Sensi, nelle diverse ripartenze della Beneamata prova a regalare estro, brio, guizzi e fantasia ad un attacco che si sintetizza nei soli Lukaku e Martinez. Mentre dall’altra parte, la mediana croato-olandese si affida ai piccoletti Malinovskyi e Gomez e a Ilicic che con l’uscita dal campo di Zapata diventa prima punta prima di retrocedere, e entrare nel punto dell’1-1, con l’inserimento di Muriel.