Le pagelle di Fiorentina-Inter 1-1: Borja Valero e Vlahovic decisivi, flop Chiesa
Borja Valero col suo guizzo si segnala come Mvp della gara. Fino al 92’, quando il serbo Vlahovic aggancia i nerazzurri al termine di una impressionante volata in contropiede per il pari finale. Una rete che fissa il punteggio sull’1-1 e conferma la bontà della scelta di Montella che al 59’ fa uscire un deludente Chiesa incapace di liberare il suo potenziale e mettere in crisi l’ottimo Bastoni. Bene, sponda nerazzurra, anche Handanovic, superlativo fra i pali, Martinez, prezioso anche senza firma personale e Brozovic, utile in entrambe le fasi. Per la Viola, prestazioni di rilievo di Badelj, che però cala nella ripresa, di Dragowski e Lirola. Ecco le pagelle di Fiorentina-Inter.
I voti del Franchi
Fiorentina (3-5-2) #69 Dragowski 7; #4 Milenkovic 5.5, #20 Pezzella 6, #22 Caceres 6-; #21 Lirola 6.5, #78 Pulgar 5.5, #5 Badelj 6.5 (Dal 66’ Benassi 5.5), #8 Castrovilli 5.5 (Dal 83’ Eysseric s.v.), #29 Dalbert 5.5; #25 Chiesa 5+ (Dal 59’ Vlahovic 7), #10 Boateng 6-. A disposizione: #1 Terracciano; #6 Ranieri, #23 Venuti, #17 Ceccherini; #15 Cristoforo, #24 Benassi, #27 Zurkowski, #18 Ghezzal, #16 Eysseric; #11 Sottil, #28 Vlahovic, #9 Pedro. Allenatore Vincenzo Montella 6+
Inter (3-5-2) #1 Handanovic 7-; #37 Skriniar 6-, #6 De Vrij 6, #95 Bastoni 6.5 (Dal 88’ Godin s.v.); #33 D’Ambrosio 6, #8 Vecino 5.5, #20 Borja Valero 7 (Dal 84’ Agoume s.v.), #77 Brozovic 6+, #34 Biraghi 6; #10 Martinez 6.5 (Dal 85’ Politano s.v.), #9 Lukaku 6+. A disposizione: #27 Padelli, #47 Berni; #2 Godin, #13 Ranocchia, #21 Dimarco; #32 Agoume, #19 Lazaro; #16 Politano, #30 Esposito. Allenatore Antonio Conte 6.5
Borja Valero e Badelj, tanta qualità a centrocampo
In una mediana ricca di muscoli, atletismo e anche piedi buoni, i registi aggiunti, Borja Valero e Badelj, danno qualcosa in più. E non solo in termini di geometrie e tempi di manovra di entrambe le squadre. Non a caso lo spagnolo ed il croato vanno spesso in attacco, accompagnano bene l'azione diventando, pure, i terminali dei tentativi di viola e nerazzurri.
Ma se il #5 toscano non trova la rete, e poi si spegne nella ripresa, Borja Valero, nella sua Firenze, 588 giorni dopo l’ultima volta, con una giocata stellare, manda al bar Milenkovic, sterza sul piede forte e batte sul primo palo Dragowski. Per una rete che lo premia e premia anche il suo impegno di queste settimane dove l’ex Villarreal si è fatto trovare pronto sopperendo alla grandissima alle assenze di Sensi e Barella. Bene, in entrambe le fasi, il solito Brozovic, che fa tanta legna in mezzo al campo, corre tanto e aggiunge qualità al centrocampo di Conte.
Bene Bastoni sul centro-sinistra, Chiesa deludente. Vlahovic decisivo
Fra i rimpianti della partita, sponda Fiorentina, c’è un Federico Chiesa in difficoltà nel tandem d’attacco con Boateng. Il #25 viola, infatti, non al meglio delle condizioni, e reduce da un fastidio muscolare, non incide nel pacchetto offensivo dei suoi ritagliandosi poco spazio e ancor meno spunti nei suoi 59’ di gioco. Demerito personale, con l’alibi di una condizione non certo eccellente ma anche diretta conseguenza di una prestazione, quella di Bastoni, molto buona, positiva ed efficace. E non solo in fase difensiva ma anche in quella di impostazione con l’ex Parma che spesso si sgancia nel terzetto arretrato di Conte per proporre calcio e lanciare in profondità in direzione dei propri compagni.
Ma poi, nel finale, Vlahovic, che prende il posto di Chiesa, strappa sul lungo, tiene a distanza Skriniar e batte l’incolpevole Handanovic. Per il punto dell’1-1 e la conferma della bontà della scelta di Montella: fuori Chiesa, dentro il serbo – poi risolutivo – Vlahovic.
Handanovic e Dragowski volano fra i pali
Le difese questa sera concedono abbastanza agli attacchi avversari che, ispirati il giusto, creano tanto. Ma se il punteggio non assume proporzioni ampie, il merito è dei portieri di Fiorentina e Inter che con le loro doti – colpi di reni, uscite, qualità di lettura e tanto coraggio – impediscono a molti, da Badelj a Chiesa, da Lukaku a Boateng, di fare male e andare in gol. Dragowski e Handanovic fanno partita pari (non solo per reti subite), se le giocano alla grande dando vita ad un duello individuale a distanza di grandissimo spessore. Insomma, nella serata del ‘Franchi’, il polacco e lo sloveno si esaltano.
Martinez sempre presente nel gioco dei suoi, discreto rientro per Pezzella
Lautaro Martinez non va in gol, non segna, non buca la porta di Dragowski ma allo stesso tempo si guadagna un voto abbastanza alto per le tante, tantissime giocate utili della sua gara. Più operaia che da prima pagina, più da gregario che da assoluto protagonista. Il Toro in versione Re Mida, fa diventare oro quasi ogni pallone che tocca, non sbaglia mai una scelta e si regala una gara intelligente, tatticamente lucida e positiva anche in alleggerimento nei momenti in cui la Viola, come nel primo tempo, fa la partita e schiaccia l’Inter nella sua metà campo. Pezzella, suo rivale, tiene bene nonostante qualche sbavatura, anche di reparto, per un rientro incoraggiante dopo l’infortunio allo zigomo rimediato col Verona. Discreta prestazione pure per Lukaku che gioca bene di sponda, prova in più occasioni il tiro pur sbagliando la mira e il suggerimento, per il Toro, finale.
Lirola spinge sulla destra, Biraghi risponde a tono
Bellissima sfida personale poi, quella fra Lirola e Biraghi bravi ad accorciare e poi a rilanciarsi in attacco da quinti di centrocampo. Per un duello sul filo della velocità, del dinamismo, della presenza offensiva e della costanza nella spinta che regala intensità, fascino e incertezza al match.