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Le origini venete di Franco Foda, un “italiano” sulla panchina dell’Austria

Stasera l’Italia affronterà l’Austria nel match valido per gli ottavi di finale degli Europei. Sulla panchina della nazionale biancorossa siederà Franco Foda che, come si evince dal suo nome, ha chiare origini italiane. Suo papà, infatti, era di San Lorenzo, una frazione di Vittorio Veneto, cittadina in provincia di Treviso. Si è, poi, trasferito in Germania, dove Franco è nato e ha portato avanti la sua carriera da calciatore. Da tecnico, però, le gioie le ha avute in Austria, prima sulla panchina dello Sturm Graz e poi su quella della nazionale, che ha guidato a una storica qualificazione agli ottavi.
A cura di Valerio Albertini
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Per Franco Foda, c.t. dell'Austria, l'ottavo di finale contro l'Italia non potrà essere una partita come le altre. Al di là dell'aver portato per la prima volta la nazionale biancorossa alla fase a eliminazione diretta di un Europeo, infatti, anche dal punto di vista personale la sfida agli Azzurri è un po' quella del suo cuore. Come si evince facilmente dal suo nome, Franco Foda ha chiare origini italiane. Suo papà Enrico nacque a San Lorenzo, una frazione di Vittorio Veneto, città italiana in provincia di Treviso e teatro della famosissima vittoria dell'esercito italiano proprio su quello austriaco, che mise fine alla Prima Guerra Mondiale. Nel 1959 si trasferì in Germania, a Magonza, dove sette anni dopo nacque proprio il c.t. dell'Austria.

In Veneto sono comunque rimasti i parenti, orgogliosi di quanto stia facendo Franco, come racconta sua zia Loredana: "Quando vedo Franco in televisione sono sempre contenta perché, quando era piccolo, l’ho tenuto per due o tre anni e poi è venuto a trovarmi quando mi sono sposata". Foda, da parte sua, non nasconde di provare delle sensazioni speciali in vista del match con la Nazionale di Roberto Mancini: "Ho un rapporto speciale con l'Italia, ci vado spesso in vacanza". Stasera la sua Austria proverà a fermare la corsa degli Azzurri, mettendo in campo una squadra che allena da tre anni e che ha riportato agli Europei dopo la seconda partecipazione della sua storia, quella del 2016 in Francia.

La carriera da calciatore e i successi da tecnico

Prima di diventare allenatore, però, Franco è stato un buon difensore. Cresciuto nel Mainz, la squadra della sua città, si è affermato con le maglie di Kaiserslautern, Bayer Leverkusen e Stoccarda, con le quali ha conquistato una Coppa di Germania per ciascuno dei tre club, risultando uno dei sei giocatori in grado di riuscirci. Chiude la sua carriera da calciatore, in cui può vantare anche due presenze nella Germania Ovest, nello Sturm Graz, società austriaca con cui si affermerà anche da allenatore.

È qui, infatti, che muove i primi passi da tecnico, originariamente tra la seconda squadra e il ruolo di assistente e, dal 2006, assumendo il ruolo di capo allenatore. Seguono sei stagioni a Graz, nelle quali vince un campionato e una coppa austriaca. Nel 2012 tenta l'avventura in patria, proprio nel Kaiserslautern che milita nella seconda serie, ma non riesce a ottenere la promozione in Bundesliga. Due anni dopo, allora, torna nel Paese che gli ha regalato gioie in panchina, ancora su quella dello Sturm Graz. Quattro stagioni più tardi arriva la chiamata della nazionale austriaca, che ha la necessità di sostituire Marcel Koller, l'uomo che ha riportato il Paese agli Europei del 2016, ma che ha fallito la qualificazione ai Mondiali del 2018. Foda accetta, vince il suo girone di Nations League e viene promosso nella Lega A, ma soprattutto trascina l'Austria alla qualificazione a Euro 2020. Qui, avviene il suo ultimo capolavoro: la nazionale biancorossa, che non aveva mai vinto una partita in questa competizione, batte Macedonia del Nord e Ucraina, passando il turno alle spalle dell'Olanda, grazie alla bontà delle sue scelte e ai talenti purissimi di David Alaba e Marcel Sabitzer. Stasera incontrerà l'Italia, quel Paese che, almeno in parte, non può che sentire anche un po' suo.

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