Le manovre di Paratici: voleva Gattuso alla Juventus, lo porta al Tottenham
Scelta tecnica. Dall'Inghilterra fanno sapere che dietro la decisione del Tottenham di far saltare la trattativa con Paulo Fonseca c'è una ragione ben precisa che travalica le prime indiscrezioni sul mancato accordo a un passo dalla firma. Non ci sono ragioni fiscali né altri motivi economici ostativi, dietro le quinte dell'incredibile giro di allenatori e contratti stracciati, mai vidimati c'è dell'altro. Una precisa strategia nata in Serie A, in Italia, a Torino, accantonata perché gli eventi hanno tessuto la trama dei contatti dall'altra parte della Manica e poi transitata per Firenze, prima che la luna di miele in riva all'Arno divenisse di fiele.
A muovere i fili c'è sempre la stessa persona, Fabio Paratici: è lui che aveva pensato a Gennaro Gattuso come possibile allenatore della Juventus al posto di Andrea Pirlo ma l'interruzione del rapporto con i bianconeri (giunto a scadenza, non c'è stato rinnovo); è lui che, in seguito alla separazione consensuale tra ‘ringhio' e la Viola, ha messo da parte l'allenatore portoghese (quando serviva mettere solo nero su bianco) e ha chiamato l'ex tecnico del Napoli in Inghilterra. È questa la ricostruzione dei fatti che rimbalza dall'altra parte della Manica e traccia la cornice della manovra di mercato avvenuta all'ombra degli Europei di calcio, quasi in sordina rispetto al clamore che avrebbe suscitato senza match delle nazionali.
Gattuso era la prima scelta per il neo manager degli Spurs ma il matrimonio con i toscani celebrato subito dopo la fine del campionato (25 maggio) aveva costretto il dirigente a cambiare i piani, indirizzando l'attenzione su Fonseca. Era tutto pronto, compresa la parte burocratica relativa al suo visto e ad altre faccende amministrative (ne dà notizia football.london). Ma senza troppa convinzione al punto che – una volta consumata la rottura tra ‘ringhio' e la Fiorentina – non ci ha pensato due volte a riproporre sul tavolo l'ipotesi accarezzata da tempo, spiazzando Fonseca e il suo entourage. Che s'è visto sbattere la porta in faccia mentre era sull'uscio. A ‘ringhio', invece, hanno steso il tappeto rosso e messo sul tavolo un contratto biennale.