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Le manette di Mourinho, Materazzi: “Eravamo in guerra e lui era con noi”

A distanza di 12 anni dalla conquista del “triplete” l’ex difensore dell’Inter e della Nazionale ricorda alcuni aneddoti della sua carriera in nerazzurro: dalle lacrime per l’addio allo special one (“lo imploravo dicendogli: ma ti rendi conto in mano a chi ci lasci?”) allo schiaffo morale a Ibrahimovic.
A cura di Maurizio De Santis
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Le manette di José Mourinho. Le lacrime versate per un "allenatore speciale" e per l'arrivo di un altro che non lo ha mai conquistato (Rafa Benitez). L'indifferenza verso Ibrahimovic (perché il miglior disprezzo resta la noncuranza) e lo sfotto' verso quella Juventus, avversario di sempre. In occasione del decennale della conquista dello storico "triplete" Marco Materazzi toglie un po' di polvere dal frontespizio e sfoglia l'album dei ricordi, quelli più dolci lo riportano ai tempi eroici dei nerazzurri. Lo ha confessato nell'intervista alla Gazzetta dello Sport dove ha raccontato come l'ex manager lusitano abbia rappresentato l'alfa e l'omega dell'esperienza milanese, il momento top e quello più triste per l'Inter nel giorno del suo addio.

Da venti giorni lo imploravo di non andarsene – ha ammesso Materazzu -. Gli dicevo: ‘Ti rendi conto in che mani ci lasci?’. Si parlava già di Benitez, ma l’avrei detto anche se fosse arrivato un altro.

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E come fai a dimenticare Mourinho? Impossibile. Per lui e per l'Inter è stato tutto, ha rappresentato una pietra miliare nella storia del club. Anche oggi, a distanza di 12 anni da allora, gli viene la pelle d'oca quando ricorda alcuni aneddoti. Uno su tutti: l'immagine del tecnico che mima il segno delle manette per contestare le decisioni arbitrali.

Le fece perché non ne poteva più di quella situazione ma in realtà fu un messaggio rivolto a noi calciatori. Ci voleva far capire: Si va in guerra… se ci state, sappiate che sono con voi.

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E la guerra (sportiva) contro la Juventus ha lasciato segni difficili da dimenticare. Materazzi giocava nel Perugia che fece un brutto scherzo ai bianconeri nella domenica "allagata" da Giove Pluvio e che fece perdere lo scudetto alla "vecchia signora". Era scritto nel destino e sulla maglietta "rivolete anche questa?". L'idea della casacca della sera di Madrid e del trionfo europeo nacque così.

Mi venne in mente quando chiesero indietro lo scudetto 2006, serviva solo l’occasione migliore possibile

Ultimo "cioccolatino" per Zlatan Ibrahimovic. Il ricordo che ha dello svedese e un ceffone sul muso dell'ex avversario e del suo ego.

Nella partita del girone a novembre, Ibra era in panchina infortunato – ha aggiunto Materazzi -. Incrociò lo sguardo di Vieira e gli fece una faccia tipo: Mamma mia come giochiamo. Cinque mesi dopo l’abbiamo guardato noi, senza dirgli nulla: indifferenza, lo schiaffo peggiore.

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