Le lacrime di Darboe alla prima intervista: “Scappato dall’Africa, l’Italia mi ha cambiato la vita”
La Roma non è passata in Europa League, ha dovuto chinare la testa al Manchester United sul più bello ma al di là dell'amarezza e della rassegnazione per una finale già persa all'andata, in Inghilterra dopo il tragico 6-2, può anche sorridere. Perché la squadra giallorossa ha potuto mostrare al mondo del calcio le sue nuove leve, facendo buon viso a cattivo gioco di fronte ai continui infortuni. Così, all'Olimpico contro lo United hanno debuttato due giovanissimi: Darboe classe 2001 e Zalewski classe 2022, prodotti del vivaio romanista e già protagonisti nella Primavera di De Rossi.
Se il secondo ha avuto il merito e la gioia di segnare il gol del decisivo 3-2, per Ebrima Darboe è stata la cornice finale perfetta di un quadro dipinto nel giro di pochi giorni. Prima il debutto in Serie A, contro la Sampdoria, poi quello in Europa contro il Manchester United in semifinale. Il tutto, per dimostrare le proprie qualità e tornare a far parlare di sè per le gesta in campo oltre per una storia personale che ha già fatto il giro del mondo.
"Giocare contro il Manchester United è una cosa indescrivibile, non so come spiegarmi". Così ha esordito anche davanti ai microfoni delle televisioni nel dopo partita, cercato e richiesto come i più chiacchierati compagni di squadra. Lui, diciannovenne emozionato, in lacrime per la gioia di aver coronato un sogno solamente qualche anno fa impensabile
Fonseca mi ha detto di giocare tranquillo e di fare quello che faccio in allenamento. Ho cercato di aiutare la squadra. So che la mia famihlia mi ha seguito e mi sta guardando, dedico la mia gioia a loro.
La famiglia, un tassello fondamentale per Darboe e la sua carriera solamente all'inizio. Perché dalla fuga dalla Libia all'inserimento nelle giovanili giallorosse, grande merito ha avuto chi gli è stato sempre vicino e lo ha aiutato e consigliato nei momenti più difficili
I miei mi hanno dato una mano, non era facile per il visto: sono fuggito con due amici, un viaggio duro e avventuroso. In Italia mi hanno raccolto in una casa famiglia e poi ho conosciuto Miriam Peruzzi, una talent scout che mi ha cambiato la vita e mi ha reso parte della loro famiglia.
Adesso, l'inizio di una grande nuova avventura nel segno della Roma, dove si è inserito al meglio e dove troverà uno degli allenatori più bravi e capaci nel lanciare giovani talenti: Josè Mourinho
Qui mi hanno aiutato tutti da De Rossi che mi consigliava tanto, a Kolarov. Adesso sono molto legato a Diawara