Le incomprensioni tra Pirlo e lo spogliatoio della Juventus che porteranno alla rivoluzione
Non tira una bella aria all'interno dello spogliatoio della Juventus. Se i passi falsi in campionato, e l'eliminazione in Europa per mano del Porto avevano già fatto uscire le prime crepe, l'andamento altalenante delle ultime giornate e il rischio di restare fuori dalla Champions hanno fatto il resto. Qualcosa insomma si è rotto tra Pirlo e il gruppo, e sono tanti i segnali a confermarlo. Una situazione che sembra dunque compromettere la permanenza dell'allenatore a Torino anche in caso di piazzamento tra le prime 4. D'altronde si è ipotizzato anche un esonero immediato, soluzione però impraticabile per questioni di calendario.
Pirlo e le incomprensioni con lo spogliatoio della Juventus
Uno dei punti di forza della Juventus post-Sarri, sembrava la compattezza garantita dal ritorno di un grande ex come Andrea Pirlo. Uno che, nonostante la praticamente nulla esperienza in panchina, avrebbe avuto dalla sua la conoscenza dell'ambiente, e un feeling molto forte con lo spogliatoio e in primis con i senatori, dei quali è stato anche compagno di squadra. Con il passare delle settimane, e alla luce dei risultati deludenti, qualcosa però si è incrinato e le cose non sono andate come da programma.
Perché il rapporto tra Pirlo e i giocatori si è rovinato
Lo si è percepito anche dai commenti del giovane allenatore alle prestazioni della sua squadra, considerata spesso non capace di trasferire in campo le sue idee di gioco. Basti pensare al post-partita del clamoroso tonfo interno contro il Benevento, quando Pirlo ha scaricato molte delle responsabilità del ko sui giocatori protagonisti di errori individuali grossolani, il tutto sintetizzato da una frase emblematica "È inutile raccontarci storie se poi non si ha la volontà di perseguire gli obiettivi in campo". Con il passare delle settimane poi, Pirlo si è sempre dimostrato sempre più remissivo, fino alle ultime dichiarazioni post-Fiorentina, in cui oltre a sottolineare la mancanza di aggressività dei suoi nel primo tempo, ha poi quasi offerto segnali di resa: "Le iniziali aspettative della squadra erano diverse quindi non sono contento di quello che ho fatto. E credo non lo sia nemmeno la società".
Se nei senatori Pirlo non ha trovato il supporto che sperava, anche con Cristiano Ronaldo la gestione si è rivelata complicata. Il portoghese soprattutto nelle ultime uscite è sembrato un lontano parente di sé stesso, con segnali di nervosismo che si sono ripercorsi sulla squadra. D'altronde una critica, nemmeno troppo velata, al tecnico è arrivata poche settimane fa anche da Kulusevski, che alla sua prima annata in bianconero ha trovato non poche difficoltà: "Quando ero al Parma toccavo un numero maggiore di palloni alla Juve le cose sono diverse, devo adattarmi di più agli altri calciatori. Ho cambiato tante volte ruolo e giocato in una posizione nuova in ogni partita, una cosa alla quale non ero abituato".
La presunta spaccatura con lo staff e le voci su Tudor e l'esonero immediato
Insomma tanta confusione, poche certezze, e soprattutto atteggiamento compassato. Queste le principali critiche a Pirlo, che secondo le indiscrezioni provenienti da Torino, ha avuto problemi anche all'interno del suo staff. Se infatti Baronio e Gagliardi sembrano essere dalla sua parte, più defilato anche a causa di divergenze di vedute sui metodi del mister Igor Tudor. Proprio il duttile ex difensore è stato uno dei nomi più gettonati delle ultime ore, considerato la possibile alternativa a Pirlo in caso di esonero immediato.
Un esonero che al momento resta però molto difficile, al di là delle dichiarazioni di circostanza di Paratici. Infatti la Juventus avrà a disposizione l'ultima settimana libera, da qui al termine della stagione, dovendo poi scendere in campo sia nell'infrasettimanale che per la finale di Coppa Italia. Non c'è dunque tempo, anche per un'eventuale soluzione interna, con la possibilità di un ribaltone rimandato alla prossima estate. Fino ad allora bisognerà centrare a tutti i costi l'obiettivo minimo della qualificazione alla Champions, e la vittoria della Coppa Italia. Due risultati che non sembrano destinati a bastare a Pirlo per garantirsi la conferma.