Le foto dello spogliatoio dell’Italia dopo la festa a Wembley: “Un campo di battaglia”
Gianluigi Donnarumma non s'era nemmeno reso conto di cosa aveva fatto. Aveva parato il calcio di rigore decisivo per la vittoria degli Europei ma non lo aveva capito. Come lui, mezza Italia non era ancora in sé. Preso dalla trance agonistica, se n'è accorto poco dopo quando i compagni di squadra gli sono saltati addosso per festeggiare il trionfo. È stato come rimettergli l'audio e riportarlo alla realtà, fino a scatenarsi nell'euforia che dopo la premiazione è esplosa nello spogliatoio di Wembley. E lì è saltato ogni freno inibitorio, dando sfogo a tutta la passione tenuta a freno dalla tensione e dall'emozione del momento.
Cori, urla di gioia, brindisi con le bollicine, magliette mulinate per esultare, salti e balli hanno accompagnato il post partita degli Azzurri, comprensibilmente su di giri per aver conquistato il successo nonostante il match disputato nella fossa dei Tre Leoni, con una disparità di pubblico palese e un clima ostile caratterizzato (anche) dai fischi all'inno e dal vilipendio alle bandiere tricolori. L'Italia campione ha battuto l'Inghilterra che si sentiva già padrona del titolo: emblematico il gilet di Gareth Southgate che recava la scritta "it's coming home", sta tornando a casa, in riferimento alla conquista di un trofeo che mancava dal '66 (anche se allora si trattava della Coppa del Mondo).
"Un campo di battaglia", è l'espressione usata dal quotidiano tedesco Bild per definire le condizioni in cui è stata trovata l'area dello stadio londinese riservata alla Nazionale italiana. Si tratta di immagini video e di foto scattate dopo la partenza della squadra di Roberto Mancini. La lavagna sulla quale aveva scritto la formazione e dato le ultime indicazioni è ancora lì, nulla c'è più scritto. Per terra, invece, c'è di tutto: lattine di birra, bottiglie di vino, qualche confezione di champagne, boxer abbandonati, pantofole dimenticate e asciugamani lanciati chissà dove dopo averli mulinati a mo' di sciarpe per tenere il ritmo di "siamo noi… siamo noi… i campioni dell'Europa siamo noi".
Facile, facile immaginare che potesse accadere una cosa del genere: hai trionfato agli Europei al termine di una gara persa, rimontata e poi vinta con merito dagli undici metri; l'ultimo successo risaliva a 15 anni prima (2006, Mondiali in Germania); eri reduce dalla cocente delusione per la mancata qualificazione a Russia 2018; in 3 anni il gruppo è cresciuto ed è riuscito a riscattare anche quel brutto ricorso. Ovvio che non badi molto all'ordine in quelle situazioni e le formalità sono messe da parte. Impazzito per la gioia, Daniele De Rossi, l'uomo che col suo labiale fece discutere per la decisione di Ventura di tenere Insigne in panchina e mandare lui a scaldarsi, ha lasciato un'altra immagine di sé: il tuffo sul tavolo mentre scivola via tra fiumi di birra.
Ben altra atmosfera c'era nello spogliatoio dell'Inghilterra. Ovvio anche questo, vista la portata dell'evento e come era stato caricato dai media. La curiosità è che per ingoiare il boccone amaro della sconfitta la nazionale dei Tre Leoni ha scelto un alimento tradizionalmente italiano: c'erano cartoni per la pizza depositati in un angolo. Da un lato lo champagne, dall'altro la modestia di un pasto frugale. È la vita bellezza. It's coming to Rome.
