Le bugie bianche del Real su Mbappè e Haaland: “Non prendiamo un campione per fargli fare panchina”
Esopo insegna, Florentino Perez ripete: la favola della volpe e l'uva è andata in scena in una delle ultime interviste del patron del Real Madrid a proposito dei colpi (falliti) da parte del club spagnolo, cui non è bastato nemmeno il doppio titolo conquistato (campione di Spagna e campione d'Europa) per richiamare a sé giocatori di primissimo livello come Erling Haaland e Kylian Mbappè. E così, il patron della Casa Blanca ha provato a raccontare la propria verità davanti ad un'evidenza di mercato che lo ha costretto a rinunciare ai propri sogni e dover rivolgere il proprio sguardo altrove.
Primo fu Haaland, poi venne il momento di Mbappé: i due più forti giovani giocatori del momento hanno rifiutato il Real Madrid. Questo è un fatto, il secondo è che le merengues si siano effettivamente rifiutate di aprire un'asta al rilancio spropositato vedendo le cifre messe sul piatto dal Manchester City e dal Paris Saint Germain. E ciò fa onore ad un Florentino Perez che avrebbe comunque potuto inserirsi ad oltranza, forte di una stagione clamorosa con il suo Real quasi padrone incontrastato. Ma dal merito di aver evitato l'ennesimo dissanguamento economico pur di accaparrarsi qualche nuovo fenomeno a sostenere che il mancato acquisto di almeno di uno dei due sia figlio di un una scelta ponderata a tavolino ne corre.
Un paio di bugie bianche, di quelle che non fanno troppo male e che servono per alleviare la realtà magari troppo cruda da accettare così com'è. Le ha dette il patron del Real, Florentino Perez a "Chiringuito Tv" parlando di calciomercato e soprattutto dei mancati acquisti in orbita Real che tutti davano per fatti: almeno uno tra Haaland e Mbappè sarebbe arrivato in Spagna per dare ancor più lustro alla squadra in mano all'intoccabile Carlo Ancelotti. Invece nulla, e così il presidente dei Blancos ha tentato di spiegare che dietro c'è stata una strategia ben precisa. In primis, sul nazionale norvegese passato dal Borussia Dortmund al Manchester City per la bellezza di 75 milioni per il costo del cartellino e un ingaggio da 30 milioni netti per 5 anni.
"Non ci sono state interferenze tra i due giocatori" ha iniziato Perez, sul mancato acquisto dell'attaccante norvegese: "L'accordo per Haaland non ha inciso assolutamente su quello per Mbappè. Haaland è un giocatore fantastico, ma noi abbiamo Benzema, quindi era impossibile averlo con Karim. Non possiamo ingaggiare Haaland, un campione, perchè resti in panchina…". Una lettura alquanto particolare, davanti all'insistenza durata mesi del club nei confronti dell'ex Borussia, così come l'interesse mai celato per Mbappè, rimasto a Parigi con un accordo monstre.
Davanti al ‘rifiuto' del fenomeno francese, anche in questo caso, il patron delle merengues spiega la sua visione: "Kylian Mbappé non mi ha tradito. Ma ci ha detto che il suo sogno era giocare per il Real Madrid, molte e molte volte. Dopo, tutto è cambiato in 15 giorni a causa della pressione politica ed economica. Il suo sogno doveva cambiare, poi…". Poi, è stato il Real Madrid a farsi indietro: "Macron ha chiamato Mbappé, e questo non ha davvero senso. Il PSG gli ha offerto di essere il leader del progetto, ha cambiato tutto e non ho più visto lo stesso Kylian Mbappé che volevamo".
"Penso che la mamma di Kylian Mbappé volesse che passasse al Real Madrid," ha sottolineato Perez ripercorrendo le settimane più intense della trattativa: "Lei sa che è sempre stato il sogno di Kylian e sono certo che voleva che Mbappé si unisse a noi, ma le cose cambiano e dobbiamo rispettare le decisioni, la mia stima non è cambiata nei confronti del giocatore". Nel quale il club avrebbe però perso la fiducia, tirandosi indietro, anche se le cronache raccontano una realtà differente: "Abbiamo deciso di non prendere l'ultimo Mbappè, non era quello che conoscevamo, io volevo quello vero". Cioè un giocatore che avrebbe dovuto accettare di sposare la causa Real, al di là di soldi e garanzie: "Qui nessuno è più grande del Real Madrid. Non cambierà mai questo" ha concluso Perez. "Il Real Madrid sarà sempre aperto a comprare ottimi giocatori, ma che capiscano che nessuno è mai più grande del club".
Fino al prossimo grappolo d'uva, più accessibile.