Le ammissioni di Suarez: dal precontratto con la Juventus alla telefonata con Paratici
Emergono sempre più particolari in merito alla vicenda dell'esame farsa di Luis Suarez a Perugia. L'attaccante uruguagio dell'Atletico Madrid è stato ascoltato venerdì mattina come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sul suo "esame", che si è tenuto all’università per gli Stranieri di Perugia lo scorso 17 settembre 2020. Il Pistolero, collegato in videoconferenza dalla Spagna, ha risposto per due ore alle domande del Procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone; e dei sostituti procuratori, Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti; con un interprete che riportava tutte le sue argomentazioni, confermando che il numero 9 della nazionale charrùa non conosce una sola parola della lingua italiana.
Nel corso dell’audizione nell’aula degli Affreschi nel palazzo della Corte d’Appello a Perugia, gli inquirenti hanno fatto domande e chiesto chiarimenti sulle fasi iniziali dei contatti con la Juventus e Luis Suarez avrebbe affermato che tra il 28-29 agosto era stato siglato un preliminare di contratto con la squadra campione d'Italia in carica per il suo passaggio in bianconero. Poche settimane dopo il dietro-front. Intorno alla metà del mese di settembre lui e il suo entourage avrebbero ricevuto una telefonata da Fabio Paratici, ora anche lui indagato per "False informazioni al pubblico ministero o al procuratore della Corte penale internazionale", il quale affermò che il suo trasferimento a Torino era saltato. A riportare la notizia è il Corriere dell'Umbria.
Nella giornata di ieri era emersa confessione dell’attaccante dell’Atletico Madrid, che parlando con i magistrati di Perugia che stanno indagando sul suo esame ha ammesso di essere a conoscenza delle domande d’esame. Per ottenere la deposizione di Suarez è servita una rogatoria internazionale.
Gli inquirenti stanno lavorando sulla sospetta fuga di notizie in merito all’indagine, che potrebbe aver portato la Juventus a fare una marcia indietro a ridosso dell’esame di Suarez a Perugia. Non sarebbero arrivate richieste dalla giustizia sportiva alla Procura umbra, com'era accaduto a ridosso delle perquisizioni del 22 settembre scorso, quando i finanzieri del comando provinciale di Perugia avevano sequestrato documenti e computer per raccogliere informazioni. Le prossime tappe saranno in parte scandite dal tribunale del Riesame a cui ha fatto ricorso il Direttore Generale Università per Stranieri di Perugia Simone Olivieri, che non si è dimesso a differenza della Rettrice Giuliana Grego Bolli. La Procura di Perugia potrà lavorare ancora qualche giorno per depositare gli atti prima della fissazione dell’udienza.