L’azione mostruosa del Napoli per il gol del 2-0 all’Eintracht: un manifesto di pura supremazia
Ma che azione ha fatto il Napoli? Il gol dello 0-2 segnato contro l'Eintracht è da manuale del calcio, da video-gioco che ti permette con un tasto di realizzare cose pazzesche. La squadra di Spalletti le fa per davvero, non è illusione da piattaforma. E merita a piene mani la vittoria nell'andata degli ottavi di Champions.
È la realtà di una formazione che si articola su un centrocampo di lotta e di governo imperniato su Lobotka, Zambo Anguissa e Zielinski; che sa far male quando trova geometrie e profondità; che ha là davanti la potenza e la velocità di Osimhen (devastante) e Lozano; che se quel gran genio di Kvara sul rigore non è abbastanza freddo, quando deve servire assist (anche di tacco) lo fa con naturalezza disarmante e ti fa ammattire.
Chiedete ai tedeschi, uccellati da quel tocco del georgiano che li mette fuori causa e lascia a Di Lorenzo la possibilità di battere a rete inventando un colpo da biliardo perfetto. Palla in buca d'angolo alla destra di Trapp proteso in tuffo. Rasoterra millimetrico, calibrato, letale.
La costruzione di un amore è vedere come gli azzurri hanno la pazienza del ragno che tesse la tela e poi lascia che la preda vi resti imbrigliata. Il modo in cui si sviluppa la manovra che porta al raddoppio è la fotografia di una squadra che anche in Europa riesce a imporsi mostrando personalità, capacità di soffrire, fisicità, sicurezza e mentalità vincente, fino a vibrare il colpo ferale.
La trama di passaggi, l'ampiezza dei calciatori che sanno dove piazzarsi (perché è lì che a loro arriverà la palla) e sfibrano le maglie dello schieramento avversario raccontano alla perfezione quanto il Napoli sia dominante. Spiegano più di mille parole cosa è successo in quei tre, quattro tocchi che sono bastati per mandare ko l'Eintracht, già gravato dall'inferiorità numerica per il cartellino rosso a Kolo Muani (entrata a martello sulla caviglia di Anguissa, salterà anche il ritorno).
Anguissa vede Kvara che cerca la profondità in area tedesca e lo innesca con uno scavetto che per intensità del passaggio e direzione della traiettoria sembrato cucito a misura per il georgiano. Lì in mezzo è circondato da maglie nere, non ha spazio e allora prima controlla al volo la palla e poi inventa un passaggio per il compagno di squadra che è appostato ai limiti dell'area di rigore.
Ha visto Di Lorenzo con la coda dell'occhio, sa che il difensore (e capitano) sarà lì pronto a raccogliere quell'assist che fa occhi chiusi. O forse li ha dietro la testa, tanto è preciso il tacco che sorprende gli avversari. Manca l'ultimo tocco per chiudere quel triangolo magico: Di Lorenzo fa 0-2. È grande Napoli.