Lazio-Torino, più recupero che 3-0 a tavolino: la differenza con Juve-Napoli
Lazio-Torino come Juventus-Napoli? Da quello che sembra il provvedimento del Giudice sportivo potrebbe essere diverso rispetto a quanto accaduto nel match di ottobre non giocato all'Allianz Stadium. Ma andiamo con ordine. Dopo il triplice fischio da parte dell’arbitro Piccinini ieri sera all'Olimpico, il direttore di gara ha preso atto del mancato arrivo dei granata e alle 19.15 ha mandato la Lazio a casa, come da regolamento. Passando di fatto la palla al Giudice sportivo. Si potrebbe arrivare all'assegnazione della vittoria a tavolino ai biancocelesti, ma non è scontato. La decisione in ogni caso arriverà venerdì, perché fino a giovedì ci sarà il campionato e da sabato riprenderà la nuova giornata di Serie A.
Il presidente del Torino, Urbano Cairo, subito dopo il triplice fischio dell'arbitro aveva chiarito la posizione del club: "È evidente che faremo ricorso. Faremo tutti i ricorsi possibili". Ciò su cui fanno leva i granata, rispetto a quanto accaduto in Juventus-Napoli, è che il provvedimento ostativo dell'Asl di Torino di bloccare la partenza per Roma della squadra di Nicola, sia arrivato molti giorni prima del sfida in programma martedì alle 18:30. Tant'è che i provvedimenti restrittivi dell'Azienda Sanitaria Locale, validi fino alle 23:59 di ieri, avevano anche portato al rinvio della gara contro il Sassuolo che si sarebbe dovuta disputare lo scorso weekend e che di fatto non si è giocata. Situazione totalmente diversa rispetto al caso Napoli.
Lazio-Torino e le differenze con Juventus-Napoli
Il Giudice Sportivo Gerardo Mastandrea, in occasione della sentenza di motivazione che aveva visto infliggere al Napoli la sconfitta per 3-0 a tavolino e il -1 in classifica come penalizzazione per il match non giocato contro la Juventus lo scorso 4 ottobre, aveva motivato la sua decisione come "assenza della fattispecie della forza maggiore" da parte del club azzurro. In sintesi, secondo il punto di vista del Giudice Sportivo, quando il Napoli aveva avuto la certezza di non poter partire per Torino, dato il blocco dell'Asl arrivato domenica pomeriggio, aveva già rinunciato a partire per Torino.
"Non si può far valere una causa esterna oggettiva di impossibilità della prestazione quando la prestazione sia stata da tempo unilateralmente rinunziata, non conformemente peraltro alle indicazioni dell'Ente organizzatore e sia divenuta ormai nei fatti impossibile". Il Giudice, in sintesi, ribadì come il Napoli non fosse stato punito per non aver giocato la partita, quanto piuttosto per non aver fatto il possibile per disputarla mostrando un atteggiamento rinunciatario.
Caso dunque diverso dal Torino che invece era stato bloccato dall'Asl già diversi giorni fa dato il focolaio esploso nel gruppo squadra granata (otto soltanto tra i calciatori, con casi di variante inglese) e che aveva reso impossibile anche la disputa della gara di domenica scorsa contro il Sassuolo da parte della squadra di Nicola. Il provvedimento restrittivo della stessa Asl era infatti valido fino alle 23:59 di ieri, e impediva completamente al Torino di poter partire per Roma:
"Il Dipartimento di prevenzione, alla luce dei numerosi casi di variante inglese, conferma la quarantena, che scade martedì alle 23.59". Il protocollo specifica come le Asl abbiano sempre la priorità su quello che è il contenuto del protocollo (impossibile giocare una partita con una delle due squadre soggetta a provvedimento restrittivo da parte di un'autorità sanitaria) stesso e questo dunque potrebbe bastare per accorciare i tempi della Giustizia Sportiva e arrivare immediatamente ad una riprogrammazione della partita.