Lazio-Sampdoria 5-1: Caicedo gol ma è Immobile show, pagelle top per il bomber
La macchina della Lazio gira a mille grazie al tandem offensivo Immobile–Caicedo che in appena 20’ di gioco disinnesca le tattiche difensive della Samp. Che pure ci mette del suo per agevolare il compito degli attaccanti biancocelesti con Colley, Chabot e anche Murru in totale balia degli avversari e autori di diversi errori da matita blu. L’italiano e l’ecuadoriano ne approfittano e si guadagnano il proscenio con Ciro, autore di una tripletta, nel ruolo di Mvp. Bene anche Lazzari, in totale controllo della sua corsia, Acerbi, che privo di grossi grattacapi in difesa disegna anche l’assist del 2-0, e i soliti Luis Alberto e Milinkovic–Savic diligenti in difesa e imprevedibili davanti. Dall’altro lato, si salvano in pochi con Ranieri che, scommettiamo, si farà molto sentire nei prossimi giorni in vista dell'impegno interno col Sassuolo. Qui, al termine della prima gara del girone di ritorno di questa avvincente Serie A, top e flop di Lazio-Sampdoria.
I voti dell'Olimpico
Lazio (3-5-2) #1 Strakosha 6; #4 Patric 6, #33 Acerbi 6.5 (Dal 66’ Vavro 6), #26 Radu 6+ (Dal 49’ Bastos 7-); #29 Lazzari 7, #21 Milinkovic-Savic 6.5, #6 Leiva 6.5, #10 Luis Alberto 6.5, #22 Jony 6; #20 Caicedo 7 (Dal 58’ Adekanye 6+), #11 Immobile 8.5. A disposizione: #24 Proto, #23 Guerrieri; #15 Bastos, #8 Anderson, #3 Luiz Felipe, #93 Vavro; #58 Minala; #18 Parolo, #7 Berisha, #28 Anderson; #34 Adekanye, #11 Correa. Allenatore Simone Inzaghi 8
Sampdoria (4-4-2) #1 Audero 5.5; #24 Bereszynski 5.5, #15 Colley 4.5, #5 Chabot 4.5, #29 Murru 5+ (Dal 65’ Augello s.v.); #7 Linetty 6, #4 Vieira 5.5, #18 Thorsby 5.5, #14 Jankto 5+ (Dal 46’ Jankto s.v.); #17 Caprari 6, #23 Gabbiadini 5.5 (Dal 71’ Bonazzoli s.v.). A disposizione: #22 Seculin, #30 Falcone; #3 Augello, #33 Rocha, #19 Regini; #20 Maroni, #10 Rigoni, #6 Ekdal, #26 Leris, #91 Bertolacci; #9 Bonazzoli, #27 Quagliarella. Allenatore Claudio Ranieri 5
Immobile-Caicedo: è show, Correa può recuperare con calma
Venti minuti e la Samp è già knock-out, al tappeto. Non si tratta però di un Ko tecnico ma di un trionfo per manifesta superiorità. All’alba del match non c’è storia e nemmeno partita. Merito di tutta la squadra ma anche di due avanti, in teoria alternativi, che insieme fanno sfracelli. Immobile, nel gol che sblocca la contesa, resiste al lungagnone Chabot, lo supera di forza e velocità e poi calcia. Con la respinta bassa di Audero che invece di incontrare il destraccio di Colley trova il comodo tap-in dell’ecuadoriano Caicedo che mette insieme la sua quinta firma stagionale. È il prologo, il primo lampo di un tandem che oggi non conosce ostacoli.
Al 17’, Ciro fa gol su rigore per fallo di mano di Murru, al 20’, sfugge alla imbambolata retroguardia doriana e fa il bis per l’iniziale 3-0. Completato, al 65’, sempre su rigore, dal tris personale dell’attaccante campano. Per una rete, l’ennesima, che certifica la forza di questa coppia che fa dormire sonni tranquilli a Inzaghi. E pure a Correa che, reduce da un problema al polpaccio, può recuperare con tutta calma.
Acerbi fa l’assistman, Chabot e Colley in bambola. Bastos partecipa alla festa
L’atteggiamento iniziale, il body language della Samp non fa presagire nulla di buono. E infatti, in venti giri di orologio, grandina. E il pacchetto arretrato blucerchiato non sa metterci una pezza, non è in grado di mettere al riparo Audero dai guizzi, dai lampi dei predetti Immobile e Caicedo. Di linea come di reparto, di coppia e a causa di responsabilità individuali, la compagine di Ranieri è in balia degli avversari con Chabot, Murru e Colley sul banco degli imputati. Le incertezze, da matita blu, sono decisive e la Lazio le sfrutta senza alcun tentennamento. Prima, il gambiano tarda a rinviare nell’occasione dell’1-0, con Caicedo che ringrazia, poi Murru viene colto in fallo (di mano) dal suo dirimpettaio Lazzari, per il penalty del 2-0 e infine, ma solo per restare nei confini dei primi 20’ di gioco, la linea non legge il lungo lancio di Acerbi che, in un pomeriggio comodo, si butta avanti in qualche sgroppata (vicino al poker al 43’) e s’inventa pure un assist da lucido rifinitore, da fine dicitore. Immobile ringrazia e fa gol. Ancora.
A inizio ripresa Bastos, che entra in luogo di Radu, approfitta dell’ennesima dormita, stavolta collettiva della Doria per segnare il quarto gol, il suo sesto in A. Con Colley e Chabot che, per concludere un pomeriggio da incubo, mettono insieme altre gravissime sbavature: il #15 chiudendo su Luis Alberto, concede il secondo tiro dal dischetto a Immobile, il #5 falciando da ultimo uomo Adekanye al 74’, si guadagna anzitempo gli spogliatoi dell’Olimpico.
Lazzari è una spina nel fianco, Murru cede all’ex Spal
La ricetta vincente di Inzaghi prevede esterni alti e larghissimi. Esterni che corrono, accompagnano l’azione e schiacciano i terzini avversari. E come da manuale, Manuel Lazzari, più di Jony alla sua seconda da titolare in contumacia Lulic squalificato, esegue. L’ex Spal macina chilometri, ara la corsia senza soluzione di continuità, si spinge oltre le linee nemiche e crossa facendo valere i suoi enormi polmoni. E proprio su una di queste sgroppate, al 16’, trova il mani di Murru che genera il punto del 2-0. Un’azione, solo una delle dinamiche istantanee che riguardano Lazzari, esemplare di una gara, l’ennesima, giocata a mille, a tutta birra. Con Murru, nell’occasione (e non solo), frastornato dalla dirompenza del laterale biancoceleste.
Luis Alberto e Milinkovic, troppa qualità per Vieira e Thorsby
Il dominio laziale è totale. Non c’è storia. Nemmeno sulla mediana. I muscoli e le scolastiche geometrie di Thorsby e Vieira non sortiscono alcun effetto sulla regia, ordinata, di Leiva e sulla fantasia del tandem Luis Alberto–Milinkovic–Savic. Che anche oggi sono padroni delle operazioni, consapevoli di ciò che c’è da fare in entrambe le fasi. In un mix, non troppo scontato, di talento, estro e classe applicati ad un ruolo, quello di centrocampista centrale, molto complicato. Ma lo spagnolo e il serbo fanno male, costringono Jankto e Linetty a stringersi in mezzo per aiutare i due centrali dando modo agli esterni, Jony ed in maggior misura Lazzari, di trovare ampie praterie per creare pericoli. Senza dimenticare di proporsi in avanti, suggerire ma anche calciare verso la porta difesa da Audero disegnando i contorni dell’ennesima gara ai limiti della perfezione.