Lazio-Roma di Coppa Italia finisce in rissa con 3 espulsi: colpi e provocazioni, cosa è successo
I nervi saltano nel finale di Lazio–Roma. Il derby di Coppa Italia, che ha consegnato la qualificazione in semifinale ai biancocelesti, esplode in quei lunghissimi dieci minuti di recupero a corredo di un incontro non bello, spigoloso, equilibrato, che vive di fiammare improvvise, deciso da un rigore concesso col Var.
Si accende un parapiglia, l'arbitro Orsato fa fatica a tenere le redini del match. Null'altro può fare che ricorrere ai cartellini per sedare i bollenti spiriti. È la fase più ‘calda' e difficile da gestire anche per un fischietto dall'esperienza internazionale. Ne fanno le spese Pedro poi Azmoun e infine (in pieno recupero) anche Mancini.
È l'epilogo dei 100 minuti scanditi dalla on-field-review e dalla decisione che il direttore di gara cambia solo per l'intervento di Irrati (dalla cabina di regia): gli suggerisce di andare a verificare al monitor il contatto tra Huijsen e Castellanos, dà una sbirciata e indica il dischetto. È l'epilogo in un incontro che lascia poco spazio allo spettacolo e tiene i tifosi, dell'una e dell'altra parte, col cuore in gola fino al triplice fischio.
Gazzarra da saloon. La sequenza di colpi, spintoni, occhiatacce e provocazioni scolpisce il lasso di tempo (che sembra un'eternità) dell'extra-time. Arriva dopo la bottiglietta di birra che quasi centra alla nuca Bove. Il primo capannello si verifica al 96°: Pedro della Lazio prende un'ammonizione ma ha i nervi a fior di pelle e si lascia trascinare dall'adrenalina, ingaggia un faccia a faccia a muso duro prima con Mancini poi con Paredes. Lo spagnolo perde letteralmente le staffe, viene trattenuto a stento dai compagni di squadra, è una furia. Cosa è successo di così grave da provocare quella reazione? Le immagini mostrano una mano sul collo messagli dal centrocampista argentino. E tanto gli è bastato per finire fuori controllo.
Trascorrono una manciata di minuti (è il 99°), la tensione si taglia a fette. La Roma è protesa in avanti alla ricerca del pareggio (Lukaku ci va vicinissimo inventando una rovesciata pazzesca in piena area), la Lazio si difende come può, con le buone o con le ‘cattive'. Azmoun fa scintille, la telecamera mostra una manata rifilata a Rovella in quel mischione che nasce non distante dall'area biancoceleste. Orsato interviene ed espelle anche l'iraniano. È finita? No. Dopo il triplice fischio viene espulso anche Mancini, che dice qualche parola di troppo al direttore di gara. Sono gli ultimi fuochi del derby.