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Lazio-Roma, addio al calcio all’italiana: 34 tiri, 6 legni, 2 gol

Ritmi alti, squadre aperte, tante conclusioni. Il derby di Roma è lontano dalle tradizioni degli ultimi anni. Ai punti vincerebbe la Lazio, per i quattro legni a due. Gran lavoro di Immobile e Correa che si muovono anche lontano dall’area e dialogano con Lulic e le mezzali. Luis Alberto decisivo. La Roma fa fatica a difendere sugli inserimenti da dietro. Bene Zaniolo, cresce Kluivert.
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Dopo il primo tempo con più tiri nella storia del derby di Roma dal 2004, dopo sei legni e 34 tiri complessivi, si comincia a capire che qualcosa anche in Italia sta cambiando. I primi big match della stagione testimoniano una volontà più offensiva e meno votata al risparmio, con l'accettazione conseguente degli effetti collaterali in difesa. Fonseca restituisce l'immagine di una Roma zemaniana, veloce a distendersi in avanti ma incapace di chiudere gli spazi fra le linee, sofferente sugli inserimenti delle mezzali di una Lazio più efficace nel presidiare gli spazi fra le linee. La squadra di Inzaghi chiude con tre pali, una traversa e un gol annullato: ai punti il derby sarebbe suo.

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Le formazioni

Un problema in riscaldamento per Zappacosta chiama Fonseca all'adattamento di formazione in extremis, Florenzi terzini con Kluivert alto a sinistra e Under a destra. Mancini si tiene sul centro-destra della linea difensiva della Roma. Inzaghi non altera il 3-5-2 con Immobile e Correa di punta. La doppia occasione per la Lazio dopo 3′ (palo di Leiva da azione da calcio d'angolo su respinta di Lopez) evidenzia qualche difficoltà per la Roma nel difendere con la linea schierata. Marcano a zona i giallorossi sui calci da fermo, ma non riescono a uscire dalle posizioni di competenza e chiudere la linea di tiro in caso di respinte corte.

Il profilo dei tiri tra Lazio e Roma
Il profilo dei tiri tra Lazio e Roma

Roma: ali strette e terzini meno aperti

La partita viaggia su ritmi altissimi. La Roma si distende in verticale con buona sicurezza e i tagli fuori linea di Dzeko, che Inzaghi chiede a Luis Felipe di neutralizzare anche al di là della posizione nella linea difensiva a tre. Il palo di Zaniolo, ancora più a suo agio nel corpo a corpo in campo aperto che nella giocata in spazi stretti, segnala una Roma comunque propositiva. I giallorossi rischiano ancora su un tocco indietro dal fondo per Immobile, protagonista di 6 dei 13 tiri della Lazio nel primo tempo, che va ad aggredire lo spazio di mezzo tra Fazio e Kolarov.

Anche per questo, rispetto alla partita col Genoa, Fonseca non chiede ai terzini di salire contemporaneamente. Il serbo si fa più misurato negli sganciamenti, mentre Inzaghi, che rischia l'inferiorità numerica sulle corsie con il 3-4-1-2, mantiene gli esterni più alti anche in fase di non possesso e porta la prima linea di pressing a ridosso dei terzini della Roma, sempre coinvolti presto nella circolazione bassa quando uno dei due difensori centrali imposta l'azione.

In questo aiuta il movimento di Pellegrini che sale tra i due difensori per venire a prendersi il pallone e scambia con le mezzali per far salire la squadra. Chiara l'intenzione di Fonseca di tenere Under e Kluivert più stretti a dialogare con Dzeko con il terzino di riferimento a garantire l'ampiezza sul lato forte (uno schema che caratterizza, per esempio, anche la fase offensiva delle squadre di Sarri).

Gli interventi difensivi nel primo tempo. Chiara l'intenzione della Lazio di spingere dal lato di Florenzi. Rilevante nella Roma il contributo offensivo di Kolarov
Gli interventi difensivi nel primo tempo. Chiara l'intenzione della Lazio di spingere dal lato di Florenzi. Rilevante nella Roma il contributo offensivo di Kolarov

Sblocca Kolarov, ma la Roma balla dietro

Il derby numero 151 lo sblocca su rigore Kolarov, il difensore più prolifico nei cinque principali campionati europei. La Roma però è da allarme rosso in difesa. Le seconde palle, gli inserimenti da dietro anche scolastici mettono in crisi una linea che non tiene. I due centrali rimangono larghi sulla torre di Correa per Immobile, che prende il secondo palo interno della partita per la Lazio, poi ne arriverà anche un terzo, con lo stesso Correa. Fonseca riprende Mancini, che deve contenere la sua naturale tendenza all'anticipo, alla presa di posizione aggressiva anche staccato rispetto al movimento della linea difensiva. Caratteristiche certamente funzionali al 3-5-2 di Gasperini, da adattare nel contesto di una linea a quattro.

Lazio: Correa e Radu jolly di Inzaghi

La Roma ha anche una difficoltà di linea, di troppa distanza tra difesa e centrocampo: Cristante e Pellegrini, contro tre centrocampisti avversari, non accorciano verso la difesa, i centrali restano bloccati, e si aprono spazi fra le linee in cui Immobile gravita con naturalezza. Anche Leiva, che si sgancia in posizione da trequartista aggiunto, contribuisce alla maggiore pressione della Lazio in quella zona di campo. Notevole il suo contributo tradotto in 23 passaggi riusciti su 25 tentati nel primo tempo

Nel primo tempo Correa si sgancia e dialoga con Radu e Lulic, per far aprire la difesa della Roma e consentire più libertà a immobile
Nel primo tempo Correa si sgancia e dialoga con Radu e Lulic, per far aprire la difesa della Roma e consentire più libertà a immobile

La Lazio si addensa sulla corsia di sinistra. Radu è in costante proiezione offensiva, il "Tucu" Correa, che completa 10 passaggi nella trequarti offensiva nei primi 45 minuti (secondo solo a Lulic) si allarga per sbilanciare la linea a quattro della Roma costretta a scivolare nella zona del pallone. La posizione di Radu in fase di possesso consegna ai giallorossi la possibilità di creare superiorità nel corridoio interno soprattutto da quel lato con Under e Zaniolo, che con più campo a disposizione va in progressione e colpisce da fuori il quinto palo del match in 27 minuti. E' proprio lui, gli ripete con insistenza Fonseca, che deve abbassarsi sulla linea di Pellegrini e Cristante quando è la Lazio a portar palla.

I movimenti di Zaniolo a tutto campo. Fonseca vorrebbe da lui più interventi difensivi a ridosso del limite dell'area
I movimenti di Zaniolo a tutto campo. Fonseca vorrebbe da lui più interventi difensivi a ridosso del limite dell'area

Con l'ingresso di Bastos per Luis Felipe e un comprensibile abbassamento dei ritmi, si chiude il primo tempo con più tiri nella storia del derby di Roma dal 2004-2005, quando Opta ha iniziato a raccogliere questi dati. Eguagliato anche il più alto numero di pali colpiti in una gara di campionato da allora (Inter-Atalanta del 2014).

Luis Alberto sposta gli equilibri

La ripresa parte su ritmi meno vertiginosi rispetto al primo tempo. La Roma mantiene un'atteggiamento costruttivo e la capacità di ribaltare velocemente l'azione attraverso gli allunghi palla al piede e non solo i palloni lunghi. Nello sviluppo del gioco, la disposizione in fase di non possesso si evolve più chiaramente nel 4-4-2 che caratterizzava anche la gestione di Fonseca allo Shaktar. Migliora col passar del tempo la consapevolezza di Kluivert, in evidente evoluzione rispetto alla scorsa stagione.

Le posizioni nelle transizioni negative espongono i giallorossi a maggiori vulnerabilità in occasioni di palle perse e inserimenti da dietro, perché le linee a quattro che ripiegano insieme, se non sono strette, difficilmente consentono di chiudere la linea di passaggio e di tiro: infatti dopo l'errore di Kolarov, nell'azione che porta al pareggio della Lazio, la fuga di Immobile è propedeutica al rimorchio di Luis Alberto che arriva da dietro e calcia di prima.

Poi ci riprova, ma il destro da fuori è alto. Però la combinazione tipica della Lazio, un attaccante che dialoga con l'esterno alto e una mezzala che si inserisce da dietro, continua a creare difficoltà alla difesa della Roma che non riesce a difendere in avanti. E serve un gran riflesso di Pau Lopez sull'inserimento di un instancabile Correa al minuto 64.

La Roma abbassa i ritmi e rischia nel finale

Fonseca sceglie Pastore per Under e l'ex PSG si trova sul primo ribaltamento dell'azione solo in area, non seguito dai difensori della Lazio e non servito da Florenzi che appoggia con troppa forza in mezzo. Il Flaco gioca al centro con Zaniolo più spostato verso destra. La Roma prova a gestire il possesso e abbassare il ritmo della partita, anche se rimane vulnerabile dietro. Inzaghi dà sostanza al centrocampo con Parolo per Milinkovic-Savic

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Inzaghi fa entrare Jony per Lulic, in attesa che si risolva il contenzioso con il Malaga convinto che la clausola rescissoria valesse solo per la Liga, Fonseca rinuncia a Zaniolo che ha i crampi: dentro Santon. Più evidentemente conservativo il cambio del portoghese che alza Pellegrini nella posizione di Zaniolo.

La Lazio continua ad accelerare nella zona di Santon, che non va sull'uomo, temporeggia mentre Mancini ripiega verso la porta. Risultato: traversa di Parolo, quarto legno della Lazio. Nel finale, anche un gol annullato a Jony per fuorigioco. E' l'ultima emozione di un derby che avvicina l'Italia al calcio che domina l'Europa.

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