Lazio, Luis Alberto jolly di Inzaghi: due assist puniscono un Milan senza equilibrio
Luis Alberto, padrone del mestiere nel centrocampo della Lazio, punisce gli squilibri di un Milan che ci mette corsa e volontà ma non abbastanza attenzione nella copertura del campo. Lo spagnolo serve due assist, diventano sette in stagione: disegna il cross per il centesimo gol di Immobile con la Lazio, rifinisce da seconda punta il contropiede finale di Correa. La Lazio vince 2-1, in mezzo un'autorete di Bastos intimorito da Piatek. E' il primo successo dei biancocelesti in casa dei rossoneri in Serie A dal 1989 (0-1, autorete di Maldini). Nel Milan bene Bennacer, non un grande impatto dalla panchina per Leao. Nella Lazio non brilla Milinkovic-Savic.
Il Milan porta tanti uomini sopra la palla
Pioli cambia ancora il suo Milan. Dentro Krunic e Bennacer, Piatek prima punta, Castillejo sostituisce l'infortunato Suso, che non va nemmeno in panchina. Nella Lazio Bastos dietro e Correa partner di Immobile.
In fase di pressing, Pioli manda Piatek su Acerbi, che si occupa più di frequente di portare avanti il pallone dalla difesa, e Castillejo più largo su Radu. La Lazio cerca subito la superiorità tra le linee, negli spazi di mezzo. Per questo al 5′ è ancora più grave la leggerezza di Paquetà che sbaglia il retropassaggio e di fatto avvia la transizione della Lazio nella zona di Calabria che non ha tempo per accorciare: reattivo Donnarumma sul diagonale di Immobile. Ma il tema tattico della partita è già chiaro.
Il Milan prova a gestire il possesso in ampiezza portando anche i terzini nella metà campo avversaria, soprattutto Hernandez più di Calabria, ma fa fatica in mezzo anche per il posizionamento senza palla di Krunic. La Lazio, che pure nella ricerca frenetica della velocità in verticale sbaglia qualche appoggio in avvio, si distende in maniera asimmetrica con una maggiore densità sul centro-sinistra.
La Lazio si abbassa, Luis Alberto apre la la difesa del Milan
Simone Inzaghi invita alla pressione i suoi giocatori, ma con le linee basse per proteggere la propria trequarti non è sempre facile risalire il campo e accorciare contro i portatori di palla avversari. Nonostante gli errori tecnici individuali in fase di costruzione, il Milan è più presente in partita. La squadra di Pioli manovra con un'idea di gioco più efficace, più chiara, anche se Castillejo non ha ancora la visione di Suso e tra centrocampo e attacco si aprono ancora spazi fin troppo larghi.
La Lazio alleggerisce la pressione più con iniziative singole, ma fa fatica a organizzare una pressione coordinata. Il Milan, che a sinistra combina bene con Calhanoglu e Hernandez, è più aggressivo nella riconquista del pallone. D'altra parte, però, il centrocampo più di palleggio e la posizione aperta del terzino sinistro scoprono il Milan dietro. Così, nel primo quarto di partita, l'occasione migliore è la traversa di Immobile su intuizione del re degli assist-man, Luis Alberto che verticalizza a sinistra con anticipo sui tempi di gioco con cui si muove la difesa del Milan.
Immobile illude la Lazio, il Milan pareggia subito
I rossoneri si sbilanciano a sinistra, e la prima contro-fuga su quella fascia di Lazzari prelude al centesimo gol di Immobile. Il movimento in area del bomber destabilizza Duarte, indeciso nella copertura del primo palo, il colpo di testa è un capolavoro da centravanti di razza.
La partita, definita nel suo andamento più dalle mancanze che dalle qualità, si sblocca. Ma il vantaggio dura solo pochi minuti. Castillejo, più presente quando si tratta di scattare palla al piede da ala classica che nell'aiuto in copertura, crea superiorità e crossa in area: Acerbi si defila dal centro, Bastos impaurito dalla potenziale girata di Piatek, devia di petto in porta. E' praticamente il suo ultimo contributo: problema al quadricipite, entra Rebic.
E quasi segna al primo pallone toccato. Il suo colpo di testa finisce fuori, ma cominciano ad essere tante le occasioni in cui un giocatore del Milan riesce a colpire praticamente solo in area. Il tre contro tre fra difensori e attaccanti porta a qualche scompenso perché ci può essere poco aiuto fra i difensori, avendo ognuno un uomo da seguire, e Leiva non si abbassa così di frequente.
Nella Lazio non si accende Milinkovic-Savic, e il Milan prende campo anche se rimane sempre poco equilibrato dietro negli spazi di mezzo alla luce del mancato supporto di ali e mezzali nella prima fase di pressing. I centrocampisti non tengono Luis Alberto che si getta negli spazi quando può partire in accelerazione: al tramonto del primo tempo il no look alimenta le speranze di Correa, poco concreto però al momento di concludere.
Pioli vuole vincerla: entra Leao per Paquetà
Entra Leao per Paquetà, Calhanoglu arretra come mezzala destra e i tre davanti costituiscono un tridente vero benché asimmetrico con Leao più vicino a Piatek e Rebic ad occupare la fascia destra da ala e combinare proprio con Calhanoglu nello spazio tra Lulic e Radu.
Cambia Inzaghi per l'ultima mezz'ora: fuori Immobile e Milinkovic, dentro Caicedo che prova ad aprire la difesa del Milan e Parolo. Le mancanze delle due squadre, però, non si correggono. Leao accorcia con poca energia e disciplina in fase di non possesso, e permette una maggiore libertà a Luis Alberto nel recupero del pallone. Non sempre però la Lazio è poi lucida o ben posizionata per andare in velocità negli spazi e sbilanciare la difesa del Milan nella transizione negativa.
Nel Milan, dopo il cambio di configurazione del centrocampo, è molto cresciuto Bennacer che ha aumentato la porzione di campo in cui va a ricevere il pallone per cucire il gioco tra difesa e attacco. Completa 45 passaggi, recordman per i rossoneri nei novanta minuti, ma la manovra del Milan si arena negli ultimi trenta metri con Piatek che non fa salire la squadra e il contributo svogliato di Leao e Rebic nelle due fasi.
Negli ultimi dieci minuti, complice l'infortunio di Caicedo alla spalla, Inzaghi inserisce Cataldi e avanza Luis Alberto nell'antico ruolo di seconda punta accanto a Correa.
E' uno dei 25 scambi tra i due, uno dei 24 passaggi che lo spagnolo traccia verso un compagno posizionato negli ultimi trenta metri: nessuno nella Lazio fa meglio, e il secondo in questa classifica è proprio Correa.
Il Milan chiude un'altra partita da allarme rosso, con il nervosismo per un rigore richiesto e non concesso dopo un presunto fallo su Piatek. La Lazio chiude la partita con più passaggi totali, negli ultimi trenta metri e nell'area di rigore avversaria, i rossoneri non riescono a fare abbastanza la differenza in fase difensiva e mancano di uomini che possano imprimere il cambio di passo in ripartenza. Il cambio di allenatore non corregge i difetti, non raddrizza una stagione che si fa sempre più complicata.