Lazio-Fiorentina, perché il Var non è intervenuto sull’episodio del rigore su Caicedo
Lazio-Fiorentina è stato un match contraddistinto dalle polemiche. Ai toscani non è piaciuto l'arbitraggio di Fabbri, con diverse decisioni che sono finite sotto la lente d'ingrandimento della moviola. Una su tutte quella del rigore concesso per il presunto fallo di Dragowski su Caicedo, che ha permesso ai capitolini di trovare il pareggio. Le proteste della Fiorentina si sono incentrate soprattutto sul mancato ricorso al Var da parte del direttore di gara per rivedere le immagini dell'episodio incriminato. Perché l'arbitro non ha fatto ricorso all'on-field review? Il motivo è nel regolamento.
Perché sull'episodio del rigore Dragowski-Caicedo non è intervenuto il Var
Al 66° di Lazio-Fiorentina, Caicedo con grande mestiere si conquista un calcio di rigore, rivelatosi poi provvidenziale per la Lazio. Punito il contatto con il portiere della Fiorentina Dragowski, anche se i replay lasciano moltissimi dubbi in quanto il centravanti sembra già in caduta. Il direttore di gara Fabbri non ha dubbi e concede subito il penalty senza fare ricorso al Var, tra le proteste della formazione ospite e dell'estremo difensore polacco della Viola. Al termine della gara, da mister Iachini al ds Pradé è tutto un coro di polemiche soprattutto per il mancato controllo con la moviola in campo dell'episodio del rigore.
Ma perché l'azione del contatto poi sanzionato con il rigore Dragowski-Caicedo non è stata rianalizzata con il Var? Gli assistenti del direttore di gara non sono potuti intervenire, sull'episodio incriminato visto che l'arbitro Fabbri si è detto certo dell'assegnazione del penalty, come confermato dal labiale "L'ha preso, l'ha preso", confermato da La Gazzetta dello Sport. Di fronte una valutazione chiara da parte dell'arbitro (spetta solo a lui decidere se iniziare o meno una revisione), il Var non può intervenire, che può solo essere di assistenza al suo operato.