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Lazio eliminata, Sarri sa di chi è la colpa: “Una follia, siamo il primo caso in Europa”

Il tecnico dei capitolini, fermati in casa 2-2 dal Porto, non ha mezzi termini nell’analisi della sfida di Europa League: “Così è deprimente, ha ragione Gasperini”
A cura di Alessio Pediglieri
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Un pareggio pagato in modo salato all'Olimpico, davanti al proprio pubblico, contro il Porto che riesce a chiudere la partita di ritorno con un 2-2 che permette di proseguire l'avventura europea. Così la Lazio saluta e lascia l'Europa League con una sconfitta e un pari, bottino magro e insufficiente ai fini della qualificazione e per Maurizio Sarri, che a fine match ha provato anche ad andare al di là del semplice risultato acquisito sul campo, trovando un'inaspettato ottimismo anche per il futuro della Lazio, è ritornato acre l'odore della polemica.

Tante assenze, una preparazione non ottimale per i molti se non troppi impegni ravvicinati. Il test al quale era sottoposta la Lazio andava ben oltre la doppia sfida contro il Porto, tra le migliori squadre del lotto a detta del tecnico toscano che ne ha ricordato i recenti traguardi dei lusitani per sottolinearne la caratura internazionale: "Ha eliminato in pochi mesi Juventus e Milan e lo scorso hanno ha disputato i quarti di finale Champions League, una squadra forte. Contro cui non abbiamo sfigurato, anzi abbiamo dimostrato di giocare alla pari".

La Lazio, malgrado tutto, ha dimostrato di potersela giocare fino in fondo. L'amarezza di non essere riusciti a proseguire in Coppa è tanta, ma il cammino era già ostacolato da problemi e difficoltà insormontabili: "Improbabile pensare di restare competitivi su tutti i fronti quando hai 4-5 infortunati, anche se la sensazione è che se avessimo continuato a crescere nei prossimi 2-3 mesi, potevamo anche reggere il doppio impegno". Però, se contro ci si mette anche l'arbitro tutto si trasforma in una mission impossible.

L'arbitro richiamato al VAR per l'episodio incriminato: cambierà idea e assegnerà il rigore al Porto
L'arbitro richiamato al VAR per l'episodio incriminato: cambierà idea e assegnerà il rigore al Porto

L'acredine di Sarri nel post partita è infatti tutta per la condotta arbitrale e per il VAR che ha condizionato pesantemente e in modo negativo la possibilità di vincere la gara. La Lazio ha fatto il suo, ha colpito due legni, avrebbe segnato anche 4 gol alla fine, ma due sono stati annullati. E un rigore più che contestato ha rovinato tutto. "Siamo stati bravi sotto ogni aspetto, prendendo un palo e una traversa, segnando due gol, vedendocene annullati altri due" inizia Sarri, per poi calare l'asso: "Credo però che siamo stati il primo caso in tutta Europa che una simulazione si trasformi in rigore".

L'episodio ferocemente contestato è del primo tempo in occasione del penalty concesso al Porto sul risultato di 1-0 per la Lazio, con l'arbitro Deniz Aytekin che non fischia per poi ricevere una segnalazione dal VAR e cambiare decisione: "Era corretta la prima sensazione in campo, era una simulazione netta. Il piede di Milinkovic non si muove mai verso l'avversario mentre il piede dell'avversario si muove verso la gamba di Milinkovic: quindi è una chiara ricerca di fallo da rigore e simulazione. Io ero dietro al monitor del VAR e ho visto che lo hanno fatto vedere all'arbitro e l'arbitro non può decretare un rigore su un fermo immagine. Perché su un fermo immagine sono tutti rigori".

Sarri entra nel merito della decisione che ha inserito il match su altri binari e scatta contro la moviola e la sua gestione: "Una follia, dai credevo che fosse una follia italiana ma ha ragione Gasperini di fare il tifo per le tifoserie inglesi e blocchino definitivamente il VAR, perché così è deprimente. L'arbitro mi è parso scarso e di basso livello"

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