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Lazio e Roma dividono tutto nel derby: gol, punti, emozioni e una spettacolare coreografia

Il risultato (1-1) sta stretto ai biancocelesti, fermati dalle parate straordinarie di Svilar. Mandas provvidenziale su Mancini nella ripresa. Biancocelesti e giallorossi ancora in lizza per un posto in Champions.
A cura di Maurizio De Santis
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Il derby tiene in corsa la Lazio per un posto in Champions e lascio uno spiraglio anche alla Roma. Finisce 1-1 un match accolto dalla spettacolare coreografia esibita all'Olimpico. Ai punti, per quanto s'è visto soprattutto nel primo tempo (che prodezze di Svilar!), avrebbe forse meritato di più la squadra di Baroni. Gol di testa di Alessio Romagnoli a inizio ripresa poi nella fase cruciale del secondo tempo è arrivata la staffilata di Soulé che ha sverniciato la traversa e s'è infilata in rete laddove solo la Goal Line Technology può sentenziare che la rete c'è stata. Il pallone sbatte sulla parte inferiore del legno, supera la linea di porta e batte Mandas Vibra l'orologio al polso di Sozza e vibra anche l'Olimpico per il boato di fede giallorossa che squarcia la notte della Capitale. Ci sono la Juve a 59, il Bologna a 57 poi la Lazio che è lì a 56 e la stessa Roma a 54: nel giro di cinque punti e con un finale di stagione ancora da giocare tutto può succedere.

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Per i biancocelesti reduce dalla scoppola presa in Europa League contro il Bodo, il risultato vale oro e offre la possibilità di disputare un'ultima porzione di campionato con un obiettivo possibile: mirare a quel quarto posto non è una chimera. E poi c'è il ritorno di Coppa che pure può infiammare il popolo laziale. Quanto alla formazione di Ranieri mostra il carattere, il pragmatismo e l'intelligenza del suo allenatore che le ha insegnato come si sta in partita. La Roma soffre, traballa, sembra stia per cadere ma resta in piedi grazie alle parate del suo portiere che prima mostra un riflesso straordinario su una sfortunata deviazione di Ndicka (che la stava combinando grossa facendo autorete) poi ne concede un altro strepitoso quando neutralizza il tentativo di Dia.

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È il momento più delicato dell'incontro. La Roma è viva e quando affonda il colpo rischia di fare male davvero. È su palla inattiva che costruisce i pericoli maggiori per la Lazio: da un calcio d'angolo battuto dal capitano, Pellegrini, c'è Mancini che gira a botta sicura e Mandas si supera. Baroni dà il "la" alla girandola di cambi perché, dopo le fatiche in Norvegia, ha bisogno di forze fresche. Pedro, Noslin e Belahyane vengono mandati in campo con una missione: metterci gamba, cuore e (anche) testa. Ranieri si gioca la carta Baldanzi e ancora El Shaarawy, sono gli ultimi fuochi di un derby bello, in bilico ed emozionante.

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