Lazio, doppia inchiesta sul caso tamponi: cosa rischia a livello penale e sportivo
La bufera legata ai tamponi che ha travolto la sponda biancoceleste della Capitale, rischia di avere pesanti ripercussioni sul campionato e sul futuro della Lazio di Simone Inzaghi. Il club di Claudio Lotito, indagato per aver violato il protocollo sanitario e per aver messo a repentaglio l'incolumità non solo dei suoi giocatori ma anche quella dei suoi avversari, potrebbe infatti andare incontro a sanzioni ‘sportive' e anche penali.
In ambito calcistico si va dalla semplice ammenda e/o penalizzazione, fino addirittura all'esclusione dal campionato e alla retrocessione. I pesanti risvolti sportivi per chi aggira il protocollo sono ben noti a tutti i dirigenti di Serie A e ben evidenziati nell'articolo 8 emanato dal consiglio federale nel giugno scorso, che spiega come ‘la gravità della violazione è valutata in funzione del rischio per la salute dei calciatori, degli staff, degli arbitri e di tutti gli addetti ai lavori esposti al contagio da Covid-19, nonché dell’accertata volontà di alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione‘.
Se verrà dimostrato il dolo del club romano, come detto, potrebbero anche esserci risvolti penali particolarmente duri. Il protocollo sanitario e lo stesso Dpcm, prevedono infatti pesanti ripercussioni per chi viola (o fa violare) l'isolamento domiciliare di un positivo. In questo caso le sanzioni penali vanno dall’arresto da 3 a 6 mesi più un'ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro, con possibile arresto fino a due mesi o ammenda da 368,56 a 1.474,21 euro per il responsabile sanitario. Senza dimenticare il reato più grave: l'epidemia colposa, ovvero la violazione della quarantena del positivo ed il successivo contagio di altre persone.
Le indagini della procura federale e di quella di Avellino
Dopo il blitz delle forze dell’ordine nel centro sportivo della Lazio a Formello e nel laboratorio di ‘Futura Diagnostica' di Avellino, sono dunque partite le due indagini della procura federale e di quella irpina sul comportamento della Lazio e del centro specialistico che ha controllato i tamponi di Immobile e compagni. Il presidente Lotito, che ha sempre negato la violazione del protocollo e difeso la scelta del centro di Avellino giustificandolo come abilitato dalla FIGC, è dunque nel mirino degli inquirenti e dei suoi stessi colleghi: tra questi anche Urbano Cairo, che potrebbe chiedere la vittoria a tavolino (per la recente gara persa con i romani) in caso di violazioni accertate del protocollo.
Da Avellino, invece, dove al momento non risulta nessuno nel registro degli indagati, il procuratore aggiunto Enzo D'Onofrio sta a sua volta valutando il comportamento del laboratorio di ‘Futura Diagnostica'. Dopo l'acquisizione dei referti medici e di altri documenti, nel mirino della procura ci sarebbe anche il responsabile del centro Walter Taccone, che rischia di essere inserito nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato per falso.