Lazio, allenamenti “fuorilegge”: partitella 3 contro 3 in un campo nascosto da un telone
Partitelle 3 contro 3 sotto gli occhi dell'allenatore, Simone Inzaghi che – con la mascherina sul volto – arbitra e segue i calciatori della Lazio all'interno del campo. Tre tocchi e via… facciamo gol di prima. E fate attenzione a non farvi male: più che indicazioni, il tecnico rivolge ai giocatori vere e proprie raccomandazioni, consapevole di come l'inattività forzata di questi due mesi possa aumentare il rischio d'infortuni.
Poteva la Lazio fare una cosa del genere? No. Quanto avvenuto è una palese violazione della regola degli allenamenti individuali consentiti solo da pochi giorni e, più ancora, delle protocollo di prescrizioni all'insegna del distanziamento per tutelare la salute pubblica. Il decreto del 26 aprile scorso, che fa riferimento alla cosiddetta "fase 2 dell’emergenza da coronavirus", permette agli atleti di allenarsi ma con delle limitazioni molto rigide: a patto che "si svolgano sempre in forma individuale" usufruendo delle strutture sportive in maniera tale da alternarsi "singolarmente sul campo o nello stesso spazio o nell’utilizzo degli stessi attrezzi".
È stato il Corriere della Sera a svelare il trucchetto adottato dalla società capitolina per aggirare le norme e accelerare i tempi della preparazione della squadra in vista della possibile ripartenza del campionato di Serie A.
Il 13 giugno è la data fissata in calendario dai club in assemblea di Lega, a Formello (sede del centro sportivo dei biancocelesti) provano ad avvantaggiarsi: nascosti da un telone verde, credendo di non essere osservati, staff tecnico e giocatori hanno effettuato esercizi e test sul campo eludendo le norme (solo dal 18 maggio sarà possibile pensare a sedute di lavoro collettive, sempre seguendo un percorso molto rigido per evitare assembramenti e nel solco del protocollo medico/sanitario).