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Lazio ai quarti di Coppa Italia, Napoli preso a schiaffi da Noslin: tripletta micidiale

La Lazio batte il Napoli 3-1 e passa il turno di Coppa Italia. Ai quarti affronterà la vincente di Inter-Udinese. Azzurri fuori agli ottavi, la squadra rivoluzionata da Conte è stata un disastro. Domenica la sfida bis in campionato, al Maradona.
A cura di Maurizio De Santis
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La tripletta di Noslin elimina il Napoli dalla Coppa Italia e fa sì che la Lazio scollini gli ottavi: nei quarti affronterà una tra Inter e Udinese che s'affronteranno il 19 dicembre. Tre gol in 50 minuti, 2 nel primo tempo e un altro in avvio di ripresa. Tre gol di rapina, da attaccante glaciale che non sbaglia appena ha l'occasione per metterla dentro. Tre gol segnati al netto di un avversario completamente rivoluzionato (il tecnico ha cambiato ben 11 calciatori, lasciando tutti i ‘titolarissimi' in panchina), svagato in difesa, in difficoltà sotto la pressione che la squadra di Baroni fa da subito. Il turnover non ha cambiato identità e mentalità dei capitolini: martellano sugli esterni (dove Zerbin non vede mai Zaccagni), sono sempre pericolosi su palla inattiva, verticalizza a memoria e soprattutto corre a mille all'ora.

I partenopei ci capiscono poco o nulla: là in mezzo, senza gli uomini di lotta e di governo abituali (Lobotka, Anguissa e quel ‘diavolaccio' di McTominay), soffrono e vengono spesso sopraffatti (Gilmour e Folorunsho sembravano pezzi di legni risucchiati dalla risacca), con Raspadori trequartista soffocato nel gorgo. E quando i biancocelesti saltano quella zona di campo sono dolori: arrivano in porta che è una bellezza approfittando anche della classe e delle intuizioni di Pedro, che affonda le giocate come lama nel burro. Lo fa anche Zaccagni e alla formazione di Conte non basta serrare i ranghi: si ritrova messa all'angolo, a subire una raffica di colpi. Tremendo.

Nemmeno la reazione d'orgoglio e la scarica di adrenalina regalati da Caprile (rigore parato a Zaccagni) e Simeone (sua la rete del pareggio immediato) sono bastati per evitare l'imbarcata: sono stati un fuoco fatuo, che s'è spento al primo soffio di vento. Il Napoli esce dalla Coppa Italia a capo chino e senza alcuna attenuante per quanto s'è visto. Ed è troppo tardi quando l'allenatore lancia nella mischia i ‘pretoriani', compreso Lukaku, fischiatissimo perché ex Roma.

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I gol portano la firma di Noslin mattatore, che fa a fettine la difesa avversaria. La schiaffeggia prima sugli sviluppi di un calcio d'angolo: Gigot spedisce palla in mezzo di testa e trova l'ex Verona tutto solo in area di rigore. Facile, facile. Il Napoli ha un guizzo con Neres: recupera un pallone in pressione, entra in area e batte a rete. Mandas respinge corto e in scivolata Simeone la mette dentro prendendo il tempo a Patric.

Tutto da rifare? Sì, ma i biancocelesti ci mettono poco a tessere di nuovo la trama: bellissima l'azione del raddoppio con Zaccagni che scappa via (ancora) sulla corsia mancina, serve al centro per Pedro che di tacco innesca Noslin. La punta della Lazio resta fredda abbastanza da concedersi una finta che manda in bambola la difesa avversaria e poi infila Caprile. Il tris arriva nel secondo tempo, in calce c'è anche la firma di Zaccagni: palla sul secondo palo, altro colpo di testa di Noslin, deviazione di Juan Jesus e palla in rete. Finisce qui, arrivederci a domenica per la sfida bis in campionato, al Maradona.

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