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Lazio, 8 vittorie di fila e miglior attacco: così lancia la sfida a Juve e Inter

La vittoria a Cagliari è stata l’ottava consecutiva per la Lazio, vicinissima a Inter e Juventus. Accontentarsi di un posto in Champions League sembra non bastare più, sognare è lecito. Lo dicono i numeri della squadra di Simone Inzaghi. Ecco cinque motivi per cui l’aquila biancoceleste può volare molto in alto.
A cura di Salvatore Parente
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Due indizi fanno una prova, otto, qualcosa in più. Già perché con l’incredibile rimonta nei minuti di recupero del monday night col Cagliari – il sorprendente e ostico Cagliari di Nainggolan, Simeone e Maran – la Lazio si è superata gettando la maschera. Questa compagine, ormai matura e ricca di fortissime individualità, può ambire a risultati notevoli insidiando, con i suoi collaudati concetti di gioco, la sua personalità ed il suo carattere dimostrato pure ieri alla Sardegna Arena (11 gol segnati nell’ultimo quarto d’ora), le posizioni di vertice. Inter e Juventus, oggi, distano solo 3 punti e qualcosa in meno in termini di gioco e autostima. E così, dalla tanta qualità in rosa alla vena realizzativa di Immobile ai numeri messi sin qui a referto, ecco cinque motivi per cui l’aquila biancoceleste può volare molto ma molto in alto.

Numeri da capogiro: otto successi di fila e miglior attacco

Crederci? Perché no. Anche i numeri laziali, infatti, autorizzano i tifosi a sperare in qualcosa di grande, di inimmaginabile. Il club, oggi, conta 36 punti dopo 16 turni di campionati, come solo nel 1973/74 (considerando la vittoria da 3 punti e non da 2 come all’epoca) nell’anno dello scudetto di Chinaglia e D’Amico e come nell’annata 2017/18 chiusa però al quinto posto, appena fuori dalla zona Champions.

  • I numeri, ci raccontano di una Lazio che ha il miglior attacco del campionato a quota 38 reti, come l’Atalanta e la seconda difesa meno battuta del torneo a quota 16 gol al passivo. La formazione di Inzaghi è la seconda compagine per reti prodotte da azione manovrata (23), la seconda formazione per reti in contropiede (4). A fotografare il momento straordinario c'è anche la migliore organizzazione offensiva per assist, 28; la migliore espressione di carattere in Europa per gare ribaltate: con solo il 16,5% dei match in cui è andata in svantaggio persi.
  • Un club capace, in 16 turni di Serie A, di segnare due o più gol (2.4 di media a partita) in 13 circostanze, di mettere insieme una media di possesso palla del 50,7%, una precisione di passaggi dell'84,7%, 16.5 tiri per partita, 9.2 dribbling di media e 15.4 contrasti a partita. Ma anche, con queste caratteristiche, di mettere a referto un filotto di otto successi di fila con gli scalpi eccellenti di Fiorentina, Torino, Milan e Juventus superata in casa, e prossima avversaria per la finale di Supercoppa italiana, non meno di dieci giorni fa.
Il filotto di successi in campionato della Lazio (whoscored.com)
Il filotto di successi in campionato della Lazio (whoscored.com)

Tanta qualità in rosa: Luis Alberto, Milinkovic-Savic, Correa e non solo

Già dal precampionato biancoceleste, ricco di soddisfazioni e risultati positivi, la Lazio dava l'impressione di poter essere una solida realtà di questo campionato. Ma i calciatori in rosa, in tanti al loro massimo in carriera, stanno andando oltre le più rosee aspettative. Basti pensare all'inizio record di Immobile, con 17 reti in 16 gare, agli 11 assist già distribuiti da Luis Alberto, alle imprevedibili giocate davanti di Correa, all'apporto offensivo e qualitativo di MilinkovicSavic, alla sicurezza difensiva di Acerbi, alla corsa di Lazzari, all'esperienza di Leiva e Lulic fino al supporting cast che viene dalla panchina.

Un supporting cast che, spesso, con i Cataldi, i Jony e poi i Caicedo risolovono situazioni complicate assicurando tantissime alternative al tecnico Inzaghi. Capace di plasmare una squadra compatta, organizzata, corta e che gioca un bel calcio approfittando delle tante pedine, e delle tante intuizioni vincenti del Ds Tare. La qualità per competere, nonostante un gap in termini di valore di mercato della rosa (che vale 333 mln) di 300 e 500 milioni rispetto a Inter (630 mln) e Juventus (820 mln) c’è, eccome.

Un bomber da paura: Immobile. Uno di scorta: Caicedo

E poi, con una punta come Immobile, con i numeri di Ciro, tutto può succedere. Un gol ogni 76’ di gioco, 17 firme in 16 gare, 1.1 gol a partita e uno dei migliori avvii di stagione come viatico per lanciare il guanto di sfida a Inter e Juventus e provare a scompaginare gli equilibri, i consolidati rapporti di forze di questo campionato. Con tanti suggeritori alle sue spalle, da MilinkovicSavic a Correa a Luis Alberto passando per i rifornimenti esterni di Lulic e Lazzari, Immobile può continuare a fare bene trascinando i suoi fino alla vetta della classifica.

la scheda, sofascore.com, di Caicedo
la scheda, sofascore.com, di Caicedo

Ma quando Ciro incontra qualche difficoltà in più, ci pensa Caicedo che da Re Mida, da punta che trasforma in oro ogni pallone, risolve i problemi alla squadra rivelandosi l’attaccante aggiunto, l’uomo in più di questa incredibile squadra con 4 gol in 11 presenze in appena 29 minuti di media giocati dall’ecuadoriano.

i migliori interpreti della Lazio per singola cifra statistica (whoscored.com)
i migliori interpreti della Lazio per singola cifra statistica (whoscored.com)

Squadra collaudata, tutti sanno cosa fare

Le individualità però si esaltano all’interno di uno spartito tattico ben definito. Quello ideato da Inzaghi che ormai, da quasi quattro anni a questa parte, sta costruendo una macchina quasi perfetta. Con un sistema ben noto a tutti e che dietro un rigido 3-5-2 nasconde una fluidità ed un dinamismo che sa di qualità, imprevedibilità e ampiezza. Ma i biancocelesti difendono bene, alti, compatti e, con un Acerbi da top club, da top team, schermano alla grande il portiere Strakosha.

Lui pure alle prese con una delle sue annate migliori. Catene laterali, possesso del gioco con oltre 500 passaggi per partita e talento, tanto talento e voglia completano il quadro di una squadra all’altezza di un sogno, a voce bassa, chiamato scudetto.

Assenza di impegni internazionali, nessuna distrazione per la Lazio

L’addio all’Europa League della scorsa settimana, col triste epilogo del ko in Francia contro il Rennes, potrebbe rappresentare un'ottima sponda per la Lazio che, calendario alla mano, avrà poche altre distrazioni al di fuori di una Coppa Italia scarna di impegni. Mentre le altre, Juventus in primis e poi Inter, che stando ad Javier Zanetti punta al successo in Europa League, saranno invischiate in trasferte continentali e tensioni mentali rilevanti. Insomma, tutto sul campionato e addio al turnover che, in partite contro le medio-piccole, può costare caro.

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