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Lavezzi esplode in isolamento, ha saputo cosa si dice sulle sue condizioni: “Siete una m…a!”

Il Pocho è ricoverato in una clinica psichiatrica di Buenos Aires, il trattamento a cui è sottoposto è molto ferreo. Non può ricevere visite per circa un mese né vedere la tv, ha affidato ai suoi cari un duro sfogo.
A cura di Maurizio De Santis
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Isolato nella clinica di riabilitazione. Per una ventina di giorni nessuno potrà fargli visita, nemmeno il figlio oppure i fratelli, Diego e Valeria (unici ad avere contatti con lui). Il trattamento a cui Lavezzi s'è sottoposto è ferreo ma lui stesso è consapevole di non avere scelta. Gli hanno tolto perfino la possibilità di vedere la tv. Ogni tanto, ma per un ristretto periodo di tempo, gli lasciano la possibilità di usare il cellulare. Lo fanno perché possa spezzare la routine di una terapia molto severa e prendere una boccata di mondo reale rispetto alla clausura che sta vivendo.

È come prendere una boccata di mondo reale ma quel che vede e ascolta lo manda su tutte le furie. Se potesse, comporrebbe il numero delle trasmissioni per intervenire nei programmi che parlano di lui e urlerebbe tutta la rabbia per quel che si dice sul suo conto. "I media sono una merda… – sono le parole del giornalista Matías Vázquez, molto vicino alla famiglia dell'ex di Napoli e Psg, che ne ha riportato le frasi e l'amarezza in tv -. Hanno parlato del mio accoltellamento a Punta del Este… poi di overdose".

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Il Pocho è ricoverato in una struttura psichiatrica di Buenos Aires, s'è messo nelle mani di medici specializzati perché lo aiutino ad addomesticare i suoi demoni, quelli che hanno preso il sopravvento e lo hanno spinto sempre più giù, fino a toccare il fondo in quella furibonda serata a Punta del Este. "Ho provato a ripulirmi a casa mia ma non ci sono riuscito. E ho capito che non potevo fare altro se non accettare il ricovero".

Le voci che hanno accompagnato quell'episodio, la narrazione intorno alla vita privata dell'argentino e alle cause della crisi (la truffa subita dall'ex agente sarebbe stata devastante sia dal punto di vista emotivo sia economico), la fuga di notizie su presunte dipendenze (i media hanno parlato perfino di "overdose") e manie persecutorie hanno scolpito con dovizia di particolari il difficile momento che l'ex calciatore sta attraversando.

Il problema vero – secondo quanto lasciato filtrare dal reporter – è uno solo: l'alcol, ecco cosa lo avrebbe trascinato verso la dissoluzione. "È difficile, ma devo impegnarmi, rimettere a posto la mia vita, le mie abitudini e fare tutto questo per mio figlio". Non gli bastano l'affetto né la rete di protezione dei familiari per uscire dal gorgo e riprendersi. Ha bisogno di silenzio assoluto intorno a sé e riannodare i fili con pazienza. Non importa quanto tempo gli occorrerà, è un passaggio obbligato: è nel collo dell'imbuto, deve uscirne. Costi quel che costi.

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