Lavezzi difeso dal figlio dopo l’incidente: “Basta inventare storie!”, ma spunta l’ipotesi del ladro
Sull'incidente occorso a Ezequiel Lavezzi nella notte tra il 19 e il 20 dicembre tutto è ancora avvolto dal mistero. Le versioni sul ricovero improvviso del Pocho in ospedale a seguito della frattura alla clavicola e ad alcune ferite da taglio, si sono rincorse nelle ore successive senza riuscire a far luce definitiva. La famiglia ha fatto scudo e sui social è arrivato anche lo sfogo di Tomàs Lavezzi, il figlio 18enne del Pocho a difesa del padre. Ma adesso si è aggiunta un'ulteriore teoria: che tutto è nato a seguito di un ladro entrato nell'abitazione dell'ex calciatore.
Un episodio a dir poco confuso quello in cui Ezequiel Lavezzi ha riportato diverse "ferite superficiali" e una scapola rotta nella sua casa di Punta del Este, in Uruguay e che ha visto l'ex calciatore venire ricoverato nel vicino ospedale Centegril, nel dipartimento di Maldonado per poi venire trasportato in aereo in patria, in Argentina. Dove sono proseguite notizie, ipotesi e persino indiscrezioni preoccupanti sulla vita privata del Pocho.
Ad oggi esistono almeno due versioni su quello che potrebbe essere successo all'ex calciatore del Napoli e della nazionale Argentina e che si riassumono nelle spiegazioni date dalla famiglia che parla di un incidente domestico "mentre stava sostituendo una lampadina, cadendo da una scala", a quella della polizia che nel proprio verbale ha scritto di essere stata chiamata alle cinque del mattino e sopraggiunta all'abitazione di Lavezzi averlo trovato ferito e assistito dai medici, dopo una festa. Due situazioni completamente differenti alle quali si sono aggiunte le voci di un taglio all'addome inferto da un coltello a seguito di una disputa familiare, con il fratello Diego.
La verità è ancora lontana, la polizia ha comunicato che sta procedendo a verificare per bene i fatti, ricostruendoli e ascoltando testimoni oculari. Intanto, il figlio del Pocho, Tomás ha rotto il silenzio e si è scagliato contro chi sta a suo dire speculando sull'accaduto, attraverso i suoi social network: "A tutti quelli che erano preoccupati per mio padre, sta bene. Smettetela di inventare versioni perché dietro c'è una famiglia ", ha scritto il figlio di Pocho nelle storie sul suo account Instagram.
Dopotutto, il legame che lega il Pocho al figlio è da sempre fortissimo e lo stesso Lavezzi non lo ha mai nascosto anche perché l'ultima apparizione pubblica di Lavezzi prima dell'incidente era stata proprio con il figlio Tomás: nella partita tra Rosario Central e Platense, a Santiago del Estero, sabato 16 dicembre, per la finale di Coppa di Lega. Proprio per questo, il diciottenne non ha saputo più trattenere il silenzio ed è sbottato di fronte alla marea di notizie attorno a quanto accaduto. Purtroppo, però, tutto ciò non ha impedito che in queste ore si diffondesse l'ennesima versione.
A svelare una verità finora inedita sull'incidente del Pocho ci ha pensato Mauricio D'Alessandro, avvocato che aveva già assistito in passato l'ex attaccante della Nazionale, che ha fornito la sua versione dei fatti, cercando di rimuovere tutte le versioni che riguardavano presunte discussioni o litigi familiari. Contattato in diretta TV sul Canale 9 della televisione argentina, ha negato che l'incidente fosse avvenuto nel bel mezzo di una festa: "È un incidente domestico, perché è successo in casa". Ma a destare scalpore è il seguito della ricostruzione: il Pocho si sarebbe "svegliato, di sorpresa in piena notte perché pensava che ci fosse un ladro in casa, ed è uscito armato di forbici".
Secondo il racconto dell'avvocato, il fratello Diego, che era anch'egli nell'abitazione, ha cercato a quel punto di fermarlo: "Quando lo ha visto correre con le forbici in mano in preda all'adrenalina, gli è saltato addosso ed è in quel momento che è avvenuto l'incidente: suo fratello ha provato semplicemente a trattenerlo e nella concitazione il Pocho ha subito la frattura della scapola su cui aveva già avuto una lesione, e le ferite accidentali". Una ricostruzione che fino ad oggi non era mai stata raccontata e che appare un mix tra le spiegazioni date dalla famiglia e quelle raccolte fino ad ora dalle forze dell'ordine. "Non c'è stato alcun litigio, né una festa e nemmeno la storia della lampadina è vera: un semplice incidente domestico". Fino alla prossima versione.