Lautaro senza peli sulla lingua con Marocchi: “Stai tranquillo, ho una faccia sola”
La sconfitta subita dall'Inter al Dall'Ara brucia e fa male anche per il modo in cui è maturato. Un ko durissimo che aggiunge zavorra alle ambizioni dei nerazzurri. Il -18 dal Napoli primo in classifica è un macigno e la stessa posizione tra le prime quattro mostra pericolosi scricchiolii.
Il vantaggio sulle altre concorrenti per la qualificazione in Champions s'è sgretolato un poco alla volta, il rendimento in trasferta dei nerazzurri è logorante perché rende vano tutto quanto creato in casa. Inzaghi non cerca attenuanti di alcun tipo, né la stanchezza post Coppa né qualche cambio in formazione. Non s'arrampica sugli specchi nemmeno Lautaro Martinez che a Sky dice tutto senza peli sulla lingua e ingaggia un botta e risposta pepato con gli interlocutori da studio.
L'adrenalina è ancora in circolo, la delusione ce l'ha stampata sul viso assieme alla rabbia per aver gettato alle ortiche un'ottima occasione per restare al passo dei partenopei nella corsa scudetto. Così, invece, si complica tutto lassù e guardare le spalle diventa una priorità rispetto alla fuga della squadra di Spalletti.
"Giocando in questo modo non andiamo da nessuna parte – ammette l'attaccante con grande sincerità -. Vinciamo col Porto e poi facciamo una prestazione di questo tipo… Dobbiamo alzare il livello tutti. Il campo era brutto per tutti, il tempo era brutto per tutti. Chiedo scusa ai tifosi".
Occasioni mancate d'un soffio, primo tempo non da Inter (lo ha definito così anche l'allenatore): nel gran calderone della prestazione negativa c'è anche lo score dell'argentino che ha giocato una cinquantina di palloni ma tirato zero volte in porta. Lontano da San Siro la squadra fa fatica e con le medio-piccole non riesce ad alzare il livello (come suggerito dallo stesso Toro). Da studio provano a capire quale sia la ragione di un disagio del genere e arriva una domanda scomoda: tra di voi nello spogliatoio ne parlate oppure no?
"Certo, ne parliamo tanto. Ma io, quello che sto dicendo qui in tv, l'ho già detto ai miei compagni. Stai tranquillo perché sono solo una persona (ho una faccia sola, ndr) e dico quello che mi sento di dire".
Altra obiezione che alla quale Lautaro replica con decisione: il rendimento a corrente alternata dello stesso attaccante. È come spargere sale sulle ferite e la sconfitta di Bologna fa malissimo per i riflessi che ha sulla stagione.
"Cerco sempre di dare il massimo, poi a volte la palla entra e a volte no. Io lavoro sempre per l'Inter e do tutto. Io sono giocatore e voi siete giornalisti… tocca a voi analizzare le mie prestazioni".
Ultimo appunto, questa volta riferito a tutta la squadra: fa riferimento alla mancanza di continuità (palese tra casa e trasferta) che tiene l'Inter col freno a mano a tirato. È un dato di fatto, dicono da studio, che incalzano il calciatore sull'analisi del momento. La chiosa di Lautaro dice tutto.
"Ma analizzare Lautaro o la squadra? Se dobbiamo parlare di Lautaro parliamo di Lautaro. L'ho detto prima, giocando così non andiamo lontano. Siamo a meno 18 dal Napoli e dobbiamo lavorare tutti di più".