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Lautaro rifiuta l’esultanza proposta da Thuram, non se ne parla: è l’ultimo schiaffo a Lukaku

La vicenda del belga e il suo ‘tradimento’ alla parola data sono una ferita ancora aperta. L’atteggiamento dell’argentino ne è la riprova: con un gesto incenerisce il ricordo di Big Rom.
A cura di Maurizio De Santis
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La reazione del 'Toro' al gesto fatto dal compagno di reparto dopo la rete.
La reazione del ‘Toro' al gesto fatto dal compagno di reparto dopo la rete.

"No, no… io non lo faccio più". Lautaro Martinez ha appena segnato contro la Fiorentina a San Siro, il boato dei tifosi spinge l'Inter in vetta alla classifica col Milan. Il ‘Toro' esulta, la doppietta con la quale ha steso la Viola, lo porta (anche) al comando dei cannonieri: 5 reti, tutte realizzate su azione e da dentro l'area di rigore. Da bomber vero.

Cambia il partner (non c'è più Lukaku, sul quale è calata inesorabile la dannazione della memoria) ma l'effetto è sempre lo stesso: l'argentino continua a far gol e la squadra di Simone Inzaghi vola. Thuram, neo compagno di reparto, si avvicina a lui e, credendo di fargli cosa gradita, prede in prestito da Big Roma il gesto della ‘mitraglia' fatto tante volte dall'ex per celebrare una marcatura assieme al sudamericano.

La reazione di Lautaro Martinez all'esultanza che ricorda Big Rom, mimata da Thuram.
La reazione di Lautaro Martinez all'esultanza che ricorda Big Rom, mimata da Thuram.

La reazione di Lautaro, però, è gelida. Basta dare un'occhiata ai replay di quegli attimi di euforia per capire quanto stoni quell'atteggiamento che ricorda il belga nel mondo nerazzurro. Parafrasando: quella celebrazione non s'ha da fare più. Non è ammessa.

È stata lasciata alle spalle, cancellata, accartocciata e buttata via, incenerita come un ricordo bellissimo spazzato via per colpa di un tradimento doloroso. Ecco perché Martinez guarda il francese e agita l'indice palesando diniego. "E no… io questo non lo faccio più", sembra dirgli. Quel rifiuto è l'ultimo schiaffo rifilato a Lukaku che la deluso personalmente per il comportamento avuto. Non solo per la parola data e poi smentita, trattando sotto banco con altri club per andare via (a cominciare dalla Juventus) dopo la finale di Champions.

L'abbraccio tra l'argentino e il francese nel corso del match con la Viola.
L'abbraccio tra l'argentino e il francese nel corso del match con la Viola.

C'è dell'altro che ha indispettito Lautaro: il silenzio dell'ex compagno che arrivò perfino a negarsi al telefono non rispondendo nemmeno ai messaggi nella fase più delicata di quei giorni caldi, quando la notizia del possibile scambio tra Chelsea e bianconeri (nell'affare sarebbe entrato anche Vlahovic) rimbalzò dall'Inghilterra in Italia tra lo sgomento e la sorpresa della Milano nerazzurra.

A parole Lukaku dichiarava amore e fedeltà alla maglia, mandava perfino video ogni giorno ai compagni, ma nell'ombra tramava altro. Alla fine ha detto sì alla Roma perché tra Torino e Londra i contatti si sono interrotti e nello spogliatoio nerazzurro nessuno lo avrebbe più accettato. Imperdonabile.

La ferita ancora sanguina, il ‘Toro' s'è sentito colpito nel profondo. È questione di rapporti personali che sono finiti nel peggiore dei modi: mentire a chi ha diviso il pane con te e con te è stato protagonista di battaglie furibonde e poi ‘venderti' al nemico è qualcosa di intollerabile. Una situazione dinanzi alla quale Lautaro reagisce senza nemmeno nominare l'ex compagno di squadra.

Nell'intervista a Dazn gli chiedono anche come mai abbia smesso di seguire Big Rom sui social, la risposta che dà è chiarissima: "Perché ho smesso di seguire Lukaku sui social? Thuram è un grande giocatore, Arnautovic anche, Thuram e Sanchez pure, sono contento di giocare con loro. E Thuram non ha imitato la mia esultanza con Lukaku perché io non esulto più così".

Poco dopo, sempre ai microfoni della piattaforma, è stato l'ex Mönchengladbach a dare la sua versione: "L'esultanza è per Dimarco, so come esulta e allora l'ho fatta per lui". Lukaku? Da quelle parti non sanno nemmeno più chi sia.

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