Lautaro Martinez condannato dal Tribunale: aveva licenziato la baby sitter in fin di vita
Una brutta notizia rovina il periodo d'oro del capitano dell'Inter Lautaro Martinez. L'attaccante argentino è stato infatti condannato dal Tribunale di Milano – sezione Lavoro – per aver licenziato una ragazza di 27 anni, assunta come baby sitter per i propri figli, dopo che questa aveva scoperto di avere una grave malattia che da lì a pochi mesi l'ha poi condotta alla morte. La corte meneghina ha stabilito che il calciatore dovrà risarcire la famiglia della giovane in quanto il licenziamento è stato illegittimo.
Una vicenda tristissima dunque quella che ha visto protagonista il numero #10 della formazione nerazzurra. Quest'ultimo infatti aveva assunto regolarmente la ragazza per fare da babysitter alla figlia Nina (il figlio Theo invece è nato lo scorso 7 agosto) ma, otto mesi dopo l'assunzione, la 27enne è stata ricoverata in ospedale a causa di fortissimi dolori all'addome. A quel punto ha scoperto che non si trattava di un malore momentaneo bensì di essere affetta da una gravissima malattia.
Il ricovero ospedaliero a quel punto è proseguito ad oltranza con la giovane donna che, mentre doveva fare i conti con le conseguenze del terribile male, si è vista recapitare il licenziamento da parte di Lautaro Martinez motivato con il fatto che avesse sforato il tetto massimo previsto per le assenze per malattia.
La ragazza ha vissuto come un'ingiustizia il comportamento avuto nei suoi confronti dal suo ex datore di lavoro e pertanto si è rivolta ad uno studio legale affinché tutelasse i suoi interessi. Dopo diversi tentativi di chiudere bonariamente la questione, respinti dai legali del calciatore, la vicenda è finita davanti al Giudice del Lavoro del Tribunale di Milano che oggi ha emesso la sentenza con la quale ha dichiarato illegittimo il licenziamento in quanto il periodo di comporto non è stato correttamente calcolato (è stata licenziata dopo 49 giorni la prima assenza anziché 67,5 giorni come invece prevedeva il calcolo corretto) condannando Lautaro Martinez al pagamento delle spese legali e al versamento di una somma pari ad almeno 15 mensilità a titolo di risarcimento in favore degli eredi della giovane donna scomparsa, proprio a causa di quella malattia oncologica per la quale era stata licenziata dall'argentino, lo scorso gennaio.
La versione di Lautaro Martinez: il duro messaggio dopo la condanna
Dopo che la notizia è divenuta di dominio pubblico Lautaro Martinez ha voluto dire la sua sulla vicenda con un durissimo messaggio pubblicato in una storia sul proprio profilo Instagram:
"Ho deciso di tacere a lungo per rispetto verso una famiglia che non lo ha mai avuto nei nostri confronti. Ma non permetterò che infamino la mia famiglia. Abbiamo assunto una persona già malata, nostra amica da una vita, finché purtroppo non ha più potuto lavorare perché la sua malattia non glielo permetteva.
Abbiamo fatto molto per lei e la sua famiglia: abbiamo pagato i biglietti per farli venire qui, li abbiamo aiutati a trovare posto in ospedale che era pieno, aiutato con le cure e per trovare una sistemazione alla sua famiglia che noi abbiamo dovuto convincere affinché venisse a prendersi cura di sua figlia che stava morendo.
Dopo avergli dato tutto hanno aspettato che la figlia stesse per morire e non fosse lucida per cercare di ottenere soldi da noi e approfittare della situazione. E anche dopo la sua morte hanno continuato ad insistere e gli è andata molto male.
Adesso dopo la sentenza esce che non volevamo togliere neanche un euro perché non era opportuno: noi il nostro aiuto, grande aiuto, lo abbiamo dato a lei quando ne aveva bisogno e ora tirano fuori questo per cercare di infamarci?
Che razza di persona devi essere per sfruttare la morte di una figlia per ottenere soldi? Disgusto per la famiglia Lizzola. A lavorare!!!" si legge infatti nel durissimo messaggio postato da Lautaro Martinez dopo la condanna per licenziamento illegittimo ricevuta dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Milano.