Lautaro fa il solletico al Milan e l’Inter non segna da 403′, Inzaghi: “Il nostro è il miglior attacco”
Quattro partite e 403 minuti senza segnare. L'ultimo gol dell'Inter risale al pareggio (1-1) al Maradona contro il Napoli, lo realizzò Dzeko. Poi là davanti calato il buio. Lautaro vi brancola da tempo, la semifinale di andata di Coppa Italia ha confermato il grande momento di difficoltà che sta attraversando l'argentino: in Serie A il digiuno di reti s'è allungato a 8 partite, bisogna tornare indietro nel tempo a dicembre e alla trasferta dell'Arechi contro la Salernitana per rivedere il "toro" esultare a braccia alzate; nel 2022 l'unico acuto è stato in Supercoppa italiana contro la Juventus. E se i riflettori restano puntati sul match di San Siro giocato questa sera va anche peggio: 26 palloni toccati, zero tiri in porta (nemmeno fuori dallo specchio), un cartellino giallo (ma ha rischiato grosso) per una brutta entrata a martello su Maignan in uscita.
Simone Inzaghi si sforza di vedere (ancora) il bicchiere mezzo pieno: "Capisco che quattro 4 partite senza gol fanno notizia ma il nostro è ancora il miglior attacco della stagione – le parole del tecnico a Mediaset -. Ma gli attaccanti ora stanno bene, torneremo presto a segnare". Zero tiri per Alexis Sanchez (subentrato proprio a Lautaro nella ripresa): questa volta nemmeno a lui è riuscito il guizzo decisivo come contro i bianconeri in Supercoppa.
Zero tiri per il bosniaco che ha finito col pestare i piedi a se stesso e a Lautaro. Ma per l'allenatore c'è poco da preoccuparsi: "È un calo fisiologico, abbiamo giocato tanto e spinto tanto da novembre – ha aggiunto l'ex Lazio -. Nessuna delle due squadre è stata spettacolare ma c'è in ballo una finale, entrambe vogliono arrivarci". Per farlo servirà vincere a tutti i costi, un pareggio con una o più reti sarebbe fatale considerato che il regolamento del gol in trasferta è ancora quello vecchio (il nuovo varrà dalla prossima stagione). "Siamo alla 36esima partita al primo di marzo, penso sia un record. Ora dobbiamo recuperare brillantezza. Ma ci teniamo tanto a questa finale. Stiamo lavorando per recuperare energie fisiche e mentali".
Sull'altro fronte sorride a denti stretti anche il tecnico del Milan, Pioli. I rossoneri hanno sfiorato il gol con Theo Hernandez e Saelemakers, hanno avuto le occasioni migliori ma sono rimaste inevase. "Meritavamo qualcosa in più ma se la vediamo in ottica delle due partite è un buon risultato, ma meritavamo di vincere".