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L’Atalanta frena con la Cremonese, Gasperini a muso duro con Muriel: “Altrove giocherebbe meno”

Il pareggio interno con la Cremonese ha deluso le aspettative del tecnico dell’Atalanta che poi ha avuto parole pesanti verso il colombiano: “Ha poco da essere nervoso, ha dato un brutto segnale”. Poi critiche anche a Musso.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Atalanta si inceppa e davanti al proprio pubblico al Gewiss Stadium fa grande la Cremonese che torna a casa con un punto importantissimo su un campo difficile. La capolista solitaria, così non è più tale nell'arco di 90 minuti perché l'1-1 permette ancora ai nerazzurri di stare avanti, ma in compagnia, con Milan e Napoli che hanno vinto i loro rispettivi incontri negli anticipi di sabato. Un esito che ha infastidito in prima battuta Gian Piero Gasperini,  il tecnico dell'Atalanta che ha avuto parole al veleno soprattutto per il proprio attacco e gli atteggiamenti di un giocatore in particolare, Luis Muriel.

Tanta disponibilità e scelte da fare per Gasperini che preferisce un turn-over e inserire dal primo minuto Muriel come punta di riferimento riportando in panchina l'eroe dell'ultimo successo che ha permesso lo storico primato in solitaria, il diciannovenne danese Hojlund che ha lasciato spazio nel derby lombardo di questo pomeriggio, al più esperto Luis Muriel. Che, però, ha deluso le aspettative e che poi si è reso protagonista di un comportamento che probabilmente avrà conseguenze all'interno delle gerarchie nerazzurre.

Luis Muriel contro la Cremonese: 56' minuti incolore, poi la sostituzione per Hojlund
Luis Muriel contro la Cremonese: 56′ minuti incolore, poi la sostituzione per Hojlund

A farlo intendere senza mezzi termini è lo stesso Gasperini che punta il dito indice nei confronti del proprio giocatore, infastidito non tanto dalla prestazione del colombiano incapace di finalizzare le occasioni che la squadra ha creato nell'arco di una partita che avrebbe dovuto avere esito differente. Quanto dell'atteggiamento al momento del cambio. Gasperini lo aveva detto alla vigilia, "il primato è come la maglia rosa, non vinci nulla ma si spera di tenerla il più lungo possibile" e questo doveva essere l'unico pensiero da avere in mente durante il match con la Cremonese. E invece, l'1-1 con i nerazzurri pur avanti per primi, ha visto ricompattare il gruppetto al primo posto in Serie A, accorciando ulteriormente una classifica più che compatta dopo sole sei giornate.

Ma cosa ha fatto Muriel per infastidire così Gasperini nel post gara? Non è stata la prestazione sotto tono del nazionale colombiano, che pur rientrava da un infortunio quanto ciò che è successo al 56′ minuto quando Gasperini gli ha preferito Hojlund per il restante tempo del match. Muriel è uscito dal campo evidentemente indispettito e nervoso, lanciando la pettorina a terra nel momento in cui avrebbe dovuto indossarla per restare in panchina con i compagni: "È evidente che non abbiamo molto talento nel gioco di attacco" ha subito punzecchiato Gasperini ai microfoni di Sky, soffermandosi poi proprio su Muriel. "Ha fatto una onesta prestazione, ma abbiamo giocatori che possono dare maggiore vivacità. Al momento della sostituzione era nervoso? Non ha dato di certo un bel segnale e non ha motivo: Se va in un’altra squadra gioca meno di quanto gioca con noi, dove partecipa a tutte le partite. Questa cosa andava risolta prima…"

Una delle occasioni offensive della Cremonese: Dessers al tiro davanti a Musso
Una delle occasioni offensive della Cremonese: Dessers al tiro davanti a Musso

Se Muriel è finito tra le critiche di Gasperini, non da meno è stato l'atteggiamento del tecnico per un altro "senatore" della rosa, il portiere Juan Musso, autore dell'ennesima incertezza con la palla ai piedi, durante il pareggio cremonese: "Il suo punto debole è il gioco con i piedi e la sua insicurezza gli ha poi causato problemi anche tra i pali. Un problema di personalità, perchè le incertezze in quelle situazioni gliene procurano altre tra i pali subento gol che sarebbero evitabili. Anche l'anno scorso era accaduto".

I numeri e le statistiche danno ragione al pensiero di Gasperini: l'Atalanta si è presentata al via con Lookman e Malinsoki in linea sulla trequarti, con Muriel unico terminale di riferimento. Koopmeiners – che andrà a segno ma fermato dal VAR – su una linea a 4 in mediana iper offensiva, con la spinta sulle fasce di Hateboer e Soppy. Cosa ne è emerso? Poco o nulla: due tiri) in porta nel primo tempo, 4 (compreso il gol di Demiral) nella ripresa con Muriel sotto la doccia. Sul fronte difensivo, solo 4 tiri nello specchio in 90 minuti e un gol subito. Troppo.

"Chi sta davanti deve segnare e noi abbiamo dimostrato di avere più di una difficoltà" ha proseguito Gasperini che si rammarica dell'occasione persa di rimanere soli in vetta alla Serie A per la seconda giornata consecutiva. "Siamo troppo individualisti sotto porta con evidenti problemi negli ultimi 16 metri. Si deve imparare a giocare di squadra, non serve creare tanto se poi non si segna". Nessun nome, in questo caso, ma a Muriel saranno fischiate le orecchie, in attesa di capire se quel gesto gli costerà anche il prossimo posto da titolare.

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