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L’Atalanta attacca ma non sfonda il Celtic rintanato in difesa, pari amaro in Champions

La squadra di Gasperini non va oltre lo 0-0 nella terza giornata del girone unico. Sfortuna e imprecisione la condannano, la traversa di Pasalic alimenta i rimpianti.
A cura di Maurizio De Santis
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È mancato solo il gol, l'Atalanta lo ha avrebbe meritato ma le sono mancate fortuna e precisione. E contro il Celtic è arrivato il secondo pareggio senza reti in casa in Champions: quello era maturato con l'Arsenal. La traversa centrata da Pasalic ne è la riprova, le occasioni sbagliate per difetto di lucidità e abbastanza frenesia hanno fatto il resto lasciando alla squadra di Gasperini la sensazione di aver sprecato fiato, energie a vuoto. Ha sì dominato il gioco, tenuto il baricentro alto né mai sofferto gli scozzesi che a Bergamo hanno strappato uno 0-0 pesante.

Per gli scozzesi è un piccolo passo in avanti, così da restare agganciati al caravan-serraglio di formazioni che sono intruppate tra la 9ª e la 24ª posizione che vale i playoff. Per la ‘dea' è un'opportunità sfumata per provare l'aggancio alle prime otto che, al termine della prima fase, accedono direttamente agli ottavi. Una chance sprecata anche in virtù della prossima partita che vede l'Atalanta impegnata a Stoccarda, reduce dalla vittoria conquistata a Torino contro la Juventus.

Un punto tra le mani e tanti rimpianti. Ad alimentarli per i bergamaschi sono anche alcuni dati statistici che testimoniano il trend dell'incontro: possesso palla bulgaro (64%), 20 e passa conclusioni in porta, almeno 7 le grandi occasioni create dall'Atalanta. Tutto questo non è bastato per sbloccare la partita.

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La squadra di Gasperini è andata vicinissima al vantaggio prima con un tiro di Lookman (neutralizzato da Schmeichel) poi con una conclusione di Pasalic che ha centrato il legno. Poco dopo sarà ancora il croato a sprecare di destro da buona posizione. Copione identico anche per Zappacosta che buca l'area del Celtic con un'incursione centrale ma, su cross rasoterra di Retegui, spara alto fronte alla porta. Prima dell'intervallo l'ennesimo urlo strozzato in gola: Schmeichel dice no all'attaccante della Nazionale.

E il Celtic? Punta tutto su difesa e contropiede. Lo fa anche nella ripresa, tenendosi basso a protezione dell'area e confidando nella possibilità di trovare il varco vincente per spezzare l'assedio della ‘dea' in ripartenza. Accade molto raramente, con Carnesecchi che – eccezion fatta per l'ordinaria amministrazione – trascorre una serata senza patemi particolari. La squadra di Rodgers viene fuori solo nella parte finale della gara, quando la pressione offensiva dell'Atalanta inevitabilmente cala per la stanchezza. Finisce 0-0, ma è un risultati bugiardo rispetto a quanto prodotto dai nerazzurri.

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