L’assistente Francesca Di Monte prova a salvare l’arbitro Sacchi: telefonata ai vertici arbitrali
La leggerezza con cui l'arbitro Luca Sacchi, in ossequio ad un protocollo tanto rigido da non ammettere null'altro che sia suggerito dal buon senso, ha lasciato la sua assistente di linea Francesca Di Monte con la mano tesa verso di lui – senza stringerla per ricambiare il saluto prepartita – non è affatto piaciuta a Gianluca Rocchi. Il designatore arbitrale era furioso e ha fatto una bella ramanzina al fischietto marchigiano, che prima dell'inizio di Lecce Sassuolo sabato scorso è finito nel tritacarne dei social per il mancato saluto alla Di Monte nel tunnel che portava al terreno di gioco dello stadio Via del Mare.
È chiaro che nel mancato saluto non ci fosse niente di quel sessismo di cui Sacchi è stato subito accusato: il direttore di gara in quel momento aveva soltanto un'azione in testa da compiere al più presto, salutare il capitano del Lecce Strefezza dopo aver fatto altrettanto con quello del Sassuolo Ferrari, per quella terzietà che devono mostrare in ogni attimo gli arbitri. E tuttavia avrebbe comunque potuto salutare anche l'assistente appena dopo, evitando che il volto imbarazzato e contrariato della Di Monte facesse il giro del mondo.
Sacchi non era obbligato a farlo e probabilmente era così concentrato sul match che stava per iniziare che non ha fatto caso a quello che era successo, ma Rocchi si è raccomandato con tutti i suoi arbitri di fare attenzione anche all'educazione e a cose all'apparenza banali, perché oggigiorno ci sono telecamere ovunque e possono succedere cose spiacevoli come quella di Lecce. Per questo ha fatto la paternale al direttore di gara di Macerata e per questo potrebbe sospenderlo per una o due gare.
Una punizione, se mai ci sarà, che in ogni caso non sarà pesante, visto che è stata la stessa Francesca Di Monte, internazionale dal 2016, laureata in giurisprudenza e consulente aziendale, a voler spendersi in prima persona per ‘salvare' Sacchi, svela la Gazzetta dello Sport: ha dunque chiamato i vertici arbitrali affinché non calcassero la mano e l'episodio non avesse conseguenze pesanti per lui. Del resto l'assistente – pur apparsa basita nel tunnel per non essersi vista ricambiata la stretta di mano – è rimasta sorpresa dal clamore suscitato dalla vicenda: i suoi rapporti con Sacchi sono ottimi, così come l'affiatamento, come dimostra l'andamento perfetto del match di sabato.