Lasciano segnare la squadra avversaria e retrocedono: è il trionfo estremo dello sport
Situazioni di questo tipo si vedono solo alla Play Station, spesso dopo una discussione per un rigore dubbio o un gol fatto "a tradimento": "Palla al centro, ti faccio segnare. Non era rigore? Va bene, dai, lo sbaglio". Questa volta però siamo nel mondo reale, in Turchia, più precisamente in una partita tra Gaziantep e Göztepe, a cinque giornate dal termine del campionato di Super Lig, massima competizione nazionale. Gli ospiti segnano al 92° in un'azione controversa e, presi dai sensi di colpa, decidono di far pareggiare il Gaziantep con un gesto di fair play estremo. C'è però un piccolo dettaglio, perché il prezzo pagato dal Göztepe per questa azione è piuttosto alto: la retrocessione.
La lotta per rimanere nel massimo campionato turco era infatti ancora viva prima di questo incontro segnato da episodi a dir poco rocamboleschi. Gli ospiti, per sperare ancora nella salvezza, avevano bisogno esclusivamente dei tre punti, ma la gara è finita con un 1-1 che per la formazione allenata dal croato Stjepan Tomas, ha significato esclusione matematica, ma sicuramente anche memoria per gli anni futuri. 28 i punti ottenuti dalla squadra dopo 34 giornate, 12 in meno rispetto al Giresunspor quintultimo e con entrambi gli scontri diretti a sfavore. La modalità con cui è maturato il fatal pareggio sono uniche e avviene tutto nei minuti di recupero.
Jahovic del Göztepe trova il gol del vantaggio per 1 a 0 al minuto 92, ma gli avversari protestano a gran voce perché la rete arriva subito dopo un infortunio di un giocatore avversario e prima che il direttore di gara fischiasse la ripresa del gioco: un compagno calcia da centrocampo, la palla colpisce la traversa, il montenegrino mette dentro e l'arbitro convalida giustamente il gol. Dopo alcuni minuti concitati ecco la decisione degli ospiti: pareggiate. E così Figueiredo, del Gaziantep, riprende il gioco e va direttamente a segnare indisturbato, accompagnato dai "buu" dei tifosi presenti allo stadio. Ma incredibilmente il fair play non finisce qui.
Giunti ormai al 99° minuto, il Gazientep si procura anche un calcio di rigore. Il portiere ospite esce a valanga in scivolata, ma l'attaccante alza quanto basta il pallone per non farglielo toccare e cade in area. L'arbitro assegna il penalty senza esitazioni e il VAR lo conferma. In campo però entrambe le squadre sono convinte che non ci sia stato contatto tra portiere e attaccante e che quindi non sia giusto il rigore. Probabilmente presi anche da un senso di riconoscenza per il gesto precedente, la squadra di casa decide così di ricambiare il favore e sbagliare volontariamente il tiro dagli undici metri, calciando il pallone a lato. Anche i tifosi di casa chiedevano a gran voce proprio di non segnare e hanno applaudito dopo l'esecuzione.
La partita finisce, tra avversari solo abbracci, congratulazioni e consolazioni per i calciatori del Goztepe, il cui tecnico ai microfoni, con estrema onestà, commenta: "Non ho preso la decisione di far pareggiare il Gazientep. Ho parlato con i nostri dirigenti e ho detto ai giocatori che potevano continuare a giocare, ma loro hanno deciso diversamente".
Sono arrivati infine subito dopo la partita anche i complimenti della squadra di casa tramite un tweet dal proprio profilo ufficiale.