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L’Arsenal ingaggia un bambino che va ancora all’asilo: “Fa cose incredibili alla sua età”

La storia di Zayn Ali Salman inizia quasi per caso: c’è chi ha già scomodato paragoni eccellenti per le sue movenze in campo per il talento mostrato dal bambino che l’Arsenal ha voluto nelle proprie giovanili. “Ha sempre avuto qualcosa in più degli altri”, le parole del padre. Avrà tempo per crescere, se vorrà, anche come calciatore.
A cura di Maurizio De Santis
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Cinque anni. Un bambino che nemmeno sa cosa potrà, vorrà mai fare da grande. Zayn Ali Salman frequenta ancora l'asilo eppure l'Arsenal lo ha già messo sotto contratto. Piccolo Messi, lo hanno già ribattezzato così scegliendo un accostamento illustre, esagerato per un ragazzino che – almeno per adesso – considera il calcio solo come un gioco. E così dovrebbe essere ancora per un po', senza pressioni né aspettative. È presto per definire talento assoluto quel bimbo che viene dipinto come prodigio, ha già un profilo Instagram personalizzato nel quale racconta tutta la propria vita ed è l'orgoglio del padre.

"Ha sempre avuto qualcosa in più degli altri", ha ammesso nell'intervista alla BBC l'uomo che ha spiegato come il figlio abbia bruciato le tappe. Equilibrio, abilità, doti fisiche mostrate in campo hanno fatto sì che si misurasse con ragazzi più grandi della sua età. "L'Arsenal non si preoccupa della sua età, pensa solo che abbia un grande potenziale", le parole del papà che segue passo dopo passo l'esperienza del piccolo.

Salman è stato fotografato con il manager dell'Accademia dell'Arsenal, Mertesacker. Lo scout dei Gunners, Stephen Deans, ha spiegato cosa ha convinto il club ad accogliere nelle giovanili un bambino che sulla carta ha meno anni di quanti ne dimostra effettivamente quando gli danno un pallone e si cimenta con gli avversari. "Stava facendo cose incredibili alla sua età", ha ammesso Deans che non credeva ai suoi occhi. "Quando l'ho visto in azione, ho chiamato un amico che mi ha ribadito la sua età… aveva quattro anni. E non potevo credere che fosse ancora all'asilo".

L'ha visto all'opera e s'è accesa la più classica lampadina. Deans non s'è lasciato sfuggire quel bimbo che avrà tempo per crescere, se vorrà, anche come calciatore. "Ho parlato con i suoi genitori e l'ho portato ad alcune sessioni di allenamento".

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