L’Argentina vince la Copa America dopo 28 anni d’attesa: Brasile battuto 1-0 al ‘Maracanà’
L'Argentina ha vinto la Copa America dopo 28 anni d'attesa. L'Albiceleste allenata da Scaloni trionfa 1-0 al ‘Maracanà' contro il Brasile grazie ad un gol di Di Maria su assist di Rodrigo De Paul. Un successo atteso da un intero Paese che rialza la testa dopo la tragica morte di Diego Armando Maradona avvenuta solo otto mesi fa. Nella sfida tra Messi e Neymar, la spunta dunque il tocco morbido in pallonetto del fantasista del PSG che al 22’ batte Ederson. E’ la rete che decide il match. Poche le occasioni nella ripresa con una Selecao incapace di reagire e l'Albiceleste che si è dimostrata sempre molto solida in difesa.
Ma è la vittoria soprattutto di Lionel Messi che a 34 anni e dopo aver vinto tutto con la maglia del Barcellona, conquista il suo primo titolo assoluto con l'Argentina. La ‘Pulce' non ha particolarmente brillato in questa finale della Copa America ma ha avuto negli ultimi minuti la grande occasione per poter chiudere la gara e mettere il sigillo alla partita. Messi l'ha vinta contro l'amico Neymar in una sfida tra due grandi campioni. Prima di questo successo, l'Argentina aveva perso quattro finali su quattro: tre di Copa America: 2007, 2015 e 2016. E una al Mondiale, proprio al Maracanà, contro la Germania nel 2014.
Neymar bloccato dal muro difensivo degli argentini
La partita è stata equilibrata fino al gol del vantaggio dell'Argentina arrivato al 22′ del primo tempo grazie al delizioso pallonetto di Di Maria su assist di De Paul. Il Brasile prova a scuotersi come può aggrappandosi alle magie del suo campione: Neymar. Ma il fenomeno del PSG è stata ingabbiato nel muro eretto dalla difesa di Scaloni con Otamendi che è riuscito a chiudere ogni tipo di spazio agli avversari. La Selecao era anche riuscita a trovare il gol del pareggio con Richarlison ma il giovane attaccante dell'Everton è stato poi fermato dall'arbitro per fuorigioco. Il ritmo della partita non cambia e l'Argentina si ritrova così solo a dover difendere il vantaggio per portarsi a casa la partita.
Tite ci prova giocando un finale di gara con cinque attaccanti, ma l'unico a provarci davvero è Gabigol che però anche in questo caso devi scontrarsi con Otamendi e con il portiere dell'Albiceleste, Emiliano Martínez che, dopo i rigori parati alla Colombia, è di nuovo decisivo. Messi fallisce il colpo del ko dopo un perfetto suggerimento di De Paul trovandosi davanti a Ederson tutto solo prima di perdere il controllo della palla facendosi anticipare dal portiere brasiliano. Poco importa. Al triplice fischio el diez di Rosario può festeggiare finalmente la vittoria del suo primo titolo con la propria nazionale maggiore che ora punta drittao verso il Mondiale del prossimo anno in Qatar.