L’arbitro Sozza accerchiato dai giocatori della Juve al fischio finale: ma aveva ragione lui
L'immagine con cui si è chiusa Juventus-Napoli vede incorniciate tante maglie bianconere e un uomo in divisa scura. Da una parte i calciatori della Juventus, dall'altra, praticamente accerchiato, l'arbitro Sozza, che aveva appena fischiato la fine di una partita combattuta, equilibrata, finita con un pareggio sostanzialmente giusto. Un'occasione persa per la Juve, viste le tante assenze del Napoli. Ne erano consapevoli gli stessi calciatori di Allegri, a giudicare dalla veemenza con cui hanno protestato a fine gara nei confronti di Sozza.
L'ultimo pallone della partita capita sui piedi di Dybala. Un calcio di punizione da una zolla interessante per un mancino educato come quell'argentino, concesso negli ultimi secondi della partita e battuto a cronometro abbondantemente oltre i cinque minuti di recupero inizialmente concessi. La conclusione, deviata, finisce oltre alla traversa e per Sozza può bastare così. Il triplice fischio finale innesca istantaneamente la reazione compatta della Juve. Sono in tanti a scattare verso l'arbitro, che nel giro di pochi secondi si ritrova circondato da 7-8 giocatori bianconeri, infuriati per la mancata concessione del calcio d'angolo che avrebbe consentito un ultimo, disperato assalto alla porta difesa da Ospina.
L'arbitro Sozza si guarda attorno quasi meravigliato dalle rimostranze così plateali della squadra di casa. Poi abbozza, cerca di lasciare sfumare la rabbia – dovuta anche all'adrenalina – e risponde a muso duro un paio di volte nel tentativo di placare gli animi. In particolare con Dybala, tra i più agitati, che si becca anche un cartellino giallo a tempo ormai scaduto. Il labiale rivolto dal direttore di gara nei confronti della Joya è molto chiaro: "Era finita".
La partita, anche a termine di regolamento, era appunto finita. Una volta scaduto anche il tempo di recupero, infatti, un arbitro non ha alcun obbligo di lasciar continuare il gioco in situazioni potenzialmente pericolose, se non in un caso: quando c'è da battere un calcio di rigore. Non esattamente la situazione con cui si è conclusa Juventus-Napoli. Un malessere, quello su sponda Juve, che è rimasto palpabile anche nel dopo-gara, con Massimiliano Allegri che allo stesso arbitro, e poi in conferenza stampa, ha rincarato la dose: "Ha arbitrato bene ma avrebbe dovuto concedere più recupero, gli si è fermato l'orologio".