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L’arbitro picchiato in Turchia lascia l’ospedale con il volto segnato dai colpi: collo appiattito

Halil Umut Meler è stato dimesso dall’ospedale dopo l’aggressione da parte del presidente dell’Ankaragucu. Il primario ha fatto il punto della situazione sulle sue condizioni.
A cura di Marco Beltrami
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Halil Umut Meler, l'arbitro picchiato in Turchia, è stato dimesso dall'ospedale dove era stato ricoverato a seguito della brutale aggressione in campo del presidente della squadra dell'Ankaragucu Faruk Koca. Sul volto ha ancora i segni del pugno ricevuto il direttore di gara, apparso visibilmente provato. Ha abbozzato un sorriso davanti alle telecamere dei cronisti, prima di salutare e andare via in macchina senza proferire parola. La sua vettura è stata scortata dalla polizia.

A fare il punto sulle sue condizioni è stato il primario del nosocomio dove Halil Umut Meler è stato ricoverato. Il dottor Mehmet Yörübulut ha spiegato il motivo delle dimissioni: "Abbiamo dimesso Halil Umut Meler nelle sue condizioni. Il suo morale è molto buono. Verrà controllato ovunque andrà. Non ha problemi oltre al gonfiore agli occhi. Gli auguriamo una carriera professionale sana e di successo nella sua vita futura".

Oltre alla frattura dell'orbita oculare e i problemi allo zigomo, l'arbitro ha fatto i conti anche con alcune "fisiologiche" conseguenze non gravi sul collo per il trauma legato al colpo ricevuto. Giustificato così l'utilizzo nelle scorse ore del collare: "Essendo un atleta, ogni atleta ha un'ernia del disco cervicale. A causa di un trauma, non ha problemi gravi al collo. C'è stato solo un appiattimento. Abbiamo indossato un tutore per il collo in via precauzionale. La frattura guarirà col tempo, era comunque solo una piccola lesione. Non c'è più sanguinamento. Non c'è nessun altro problema".

È andata dunque decisamente bene al povero ufficiale che ora dovrà comunque stare a riposo. Tutto fermo nel calcio turco, anche i campionati dopo il disgustoso attacco. Ora c'è grande attesa per i provvedimenti per Koca che subito dopo i fatti è finito anche lui in ospedale per sottoporsi a "misteriose" cure. Tutto sotto la supervisione della polizia che ha provveduto a far scattare le procedure di detenzione, con tanto di prima deposizione.

Dopo l'interrogatorio in Procura, Koca e altre due persone (protagoniste dell'aggressione all'arbitro) sono state arrestate dal giudice penale di pace di turno per i reati di "violazione della legge n. 6222 sulla prevenzione della violenza e dei disordini nello sport" e per aver "ferito un pubblico ufficiale a causa del suo pubblico dovere". Tutti e tre sono stati in un primo momento inviati presso l'istituto penale di Sincan.

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