L’arbitro Massa aggredito nel tunnel durante il derby di Grecia: “Mi hanno colpito ai genitali”
"Mi hanno colpito ai genitali ma non so chi è stato". Basta questa frase dell'arbitro Davide Massa messa a referto per spiegare cosa è stato il derby di Grecia tra Olympiacos e Aek Atene. Le due squadre si affrontavano nei playoff scudetto, l'esito è stato tremendo alla luce degli incidenti che hanno funestato l'incontro e per l'aggressione al direttore di gara italiano. Che ci faceva lì? I migliori fischietti Uefa possono essere designati anche in campionati differenti dalla loro nazione per dirigere quei match che rivestono particolare importanza e, secondo le direttive, hanno bisogno di ufficiali che abbiano una certa esperienza a livello internazionale.
Una delle ultime uscite dell'arbitro di Imperia aveva lasciato dietro di sé uno strascico di polemiche e veleni: era stata l'andata della semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Inter, quella dei cori razzisti verso Lukaku e della reazione dell'attaccante belga successivamente espulso, squalificato e poi graziato dal presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina.
In Grecia, però, la situazione è esplosa fino a tracimare in invasione di campo, scontri in campo e caccia all'uomo. Il successo per 3-1 dell'Aek e presunte contestazioni nei confronti del direttore di gara (per la concessione di un calcio di rigore agli ospiti senza nemmeno rivederlo al Var) rientrano nel corredo accessorio di una serata tremenda sotto il profilo della sicurezza e dell'ordine pubblico.
Le immagini sono scioccanti, succede di tutto: lancio di razzi e fumogeni, sedili divelti e lanciati sul rettangolo verde, tiro al bersaglio con vari oggetti, insulti verso l'arbitro hanno fatto da prologo a quel momento di follia collettiva, compreso l'atteggiamento del presidente dell'Olympiacos, Evangelos Marinakis, che dopo il match è esploso rilasciando dichiarazioni di fuoco: "Anche i ciechi hanno visto cosa sta succedendo nel calcio greco" e alimenta così sospetti sulla regolarità del torneo ellenico.
Il referto redatto dall'arbitro Massa (e pubblicato dal portale sdna.gr) dà l'esatta dimensione del caos che s'è scatenato. Sono cinque i punti essenziali del verbale:
- Ho ritardato l'inizio del secondo tempo per un mituno perché la squadra ospite è entrata in campo in ritardo.
- Al 57′ ho fermato il gioco perché non c'era visibilità adeguata per le telecamere del VAR a causa delle torce accese sugli spalti. Dopo 3 minuti il gioco è continuato normalmente.
- Al 90′ il quarto arbitro ha indicato un recupero di sette minuti.
- Dopo il 3° gol segnato dalla squadra in trasferta, oggetti (bottiglie d'acqua e palloni di plastica) sono stati lanciati in campo dagli spalti. Al 90+6′ ho deciso di chiudere la partita, in quanto mi sono reso conto del possibile ingresso dei tifosi della squadra di casa. Al termine del match i tifosi della squadra di casa sono entrati in campo e noi ci siamo diretti direttamente verso il tunnel che conduce agli spogliatoi.
- Entrando nel tunnel in cui c'erano molte persone, ho sentito un colpo sui genitali senza capire chi me lo abbia dato.