L’arbitro Maresca è l’uomo del destino di Juventus-Cagliari, la partita del VAR
Le polemiche arbitrali nel mondo del calcio esistono dalla notte dei tempi. Con l'avvento della televisione i tifosi in Italia scoprirono la moviola, che chiariva i dubbi ma alimentava le discussioni. La tecnologia ha poi fatto passi da gigante e sul finire degli anni '90 si è arrivati a invocare la ‘moviola in campo', la chiedevano a voce alta, letteralmente, Aldo Biscardi nel suo ‘Processo' e Maurizio Mosca, che sembravano dar voce solo alla pancia dei tifosi, quelli più polemici e più rumorosi. L'evoluzione ha poi portato alla nascita del VAR: Video Assistant Referee, che dovrebbe essere un aiuto prezioso dei direttori di gara, in parte lo è, ma le polemiche comunque non le ha cancellate. La Serie A è stato il primo dei principali campionati a ricorrere al VAR, che fa parte del nostro campionato dal 2017-2018.
Juventus-Cagliari 2017-2018
La Serie A inizia con la partita tra la Juventus in HD di Higuain e Dybala e il Cagliari. I bianconeri passano subito in vantaggio e provano a chiudere il primo tempo sull'1-0, ma al 37′ tutto rischia di cambiare. Esattamente quando l'arbitro Maresca con il VAR assegna un calcio di rigore per il Cagliari. Per la prima volta nella storia della Serie A il VAR viene utilizzato.
Duje Cop, attaccante croato figlio d'arte (il papà giocò negli anni '80 in Italia), finisce giù in area di rigore dopo un contatto con Alex Sandro. Il fischietto napoletano lascia correre, l'azione prosegue e il Cagliari ottiene un calcio d'angolo – i calciatori rossoblu chiedono a Maresca di andare a rivedere le immagini, per loro il contatto è da rigore.
Il direttore di gara corricchia e va a rivedere le immagini, e prima di farlo fa un gesto che diventerà rituale: perché mima un teleschermo. Analizza le immagini e decide di modificare la propria decisione, di comune accordo con gli addetti al VAR Paolo Valeri e Aureliano: è calcio di rigore per il Cagliari. In un minuto e nove secondi si passa dal calcio d'angolo al calcio di rigore. Tutto fila, sempre un nuovo meraviglioso aiuto. Sembra in quel momento che le polemiche debbano terminare in quel momento, ma il mondo ideale non esiste e anche in quella stessa stagione di polemiche feroci ce ne furono di furenti.
Buffon para il rigore del Cagliari
Dal dischetto si presenta il sudamericano Diego Farias che ha la chance di trasformare il rigore, ma non è preciso e quando non lo sei contro un fenomeno come Gigi Buffon la paghi. Il portiere della Juventus si distende e respinge la conclusione. La prima decisione del VAR di fatto neutralizzata da Buffon, che si prende pure lui il suo posto nella storia del primo utilizzo del VAR in Serie A.
Ma poi Buffon si lamenta del VAR, dopo una settimana
La settimana successiva la Juventus batte anche il Genoa, e nella seconda partita consecutiva dei bianconeri è protagonista il VAR. Dopo il vantaggio dei rossoblu l'arbitro con il VAR assegna un rigore al Genoa, che con Galabinov raddoppia. Ma tra direttore di gara e arbitri davanti al video c'è qualcuno che non si accorge di un fuorigioco genoano sull'azione che ha provocato il calcio di rigore. Buffon, nonostante la Juve poi vincerà 4-2, si arrabbia dopo la partita e spiega perché non è troppo favorevole al VAR:
Quando riusciranno ad adoperarlo con parsimonia e a calibrarne l'uso, secondo me sarà un ottimo ausilio. Così sembra la pallanuoto, ci fermiamo ogni 3 minuti. Ci fa fare meno errori, ma si perdono due cose: la valutazione dell'arbitro e la sensibilità che ha un arbitro nel gestire la gara perché chiaramente ogni contatto in area non significa che sia rigore, come potrebbe essere dalle fredde immagini. Secondo me la bravura dell'arbitro sta nel valutare quel contatto, capire se è veramente lesivo o meno. Noi siamo una squadra d'attacco che sta spesso nella squadra avversaria e il VAR va benissimo alla Juve. Ci saranno molti rigori in più. Non vorrei che andassimo nel mondo dei disumani perché il calcio deve avere sempre una fase umana, nella gestione di una partita.