L’arbitro Calvarese si è dimesso dall’AIA: i motivi della decisione a sorpresa
Gianpaolo Calvarese non arbitrerà più in Serie A e in Serie B a partire dalla prossima stagione 2021/2022. Il direttore di gara della sezione di Teramo, ha deciso di dimettersi dall'AIA. Una decisione a sorpresa per il designatore arbitrale, Gianluca Rocchi, che adesso si ritrova con 48 direttori di gara invece dei 51 previsti in una fase iniziale (ha dovuto rinunciare anche a La Penna e Pasqua per la squalifica dovuta al caso della false fatturazioni). E pensare che Calvarese aveva anche goduto di una deroga per poter arbitrare anche il prossimo anno nonostante il raggiungimento dei 45 anni.
Alla base di questa decisione dell'arbitro ci sarebbero dei motivi legati al lavoro. Nello specifico alla sua attività imprenditoriale. Calvarese e la sua famiglia producono infatti integratori sportivi. Proprio l'impossibilità di allargare il mercato ai campionati di Serie A e Serie B avrebbe spinto il direttore di gara alle dimissioni per un evidente conflitto d'interesse. Calvarese ha concluso dunque la sua carriera con la gara tra Juventus e Inter valida per la penultima giornata del campionato della scorsa stagione. Partita caratterizzata da diverse polemiche.
La norma che aveva abilitato Calvarese ad arbitrare per un altro anno
Gianpaolo Calvarese ha 45 anni e al termine della scorsa stagione avrebbe dovuto concludere il suo percorso da arbitro all'AIA per via del raggiungimento della massima soglia d'età. Successivamente però è stato proprio Gianluca Rocchi, il nuovo designatore arbitrale, a rimescolare le carte introducendo una norma transitoria che ha di fatto permesso di alzare i limiti d'età di un arbitro a 46 anni. In questo caso Calvarese avrebbe avuto la possibilità di poter dirigere gare di Serie A e Serie B anche per la prossima stagione.
E invece la decisione a sorpresa di presentare le proprie dimissioni che ha spiazzato Rocchi che si trova a dover rinunciare a ben 3 arbitri nel giro di pochissimi giorni. Calvarese possiede un'azienda di famiglia nella provincia di Teramo che produce integratori sportivi derivati dall'apicoltura. Il conflitto d'interesse ha portato il direttore di gara abruzzese a questa decisione dopo ben 157 gare dirette nel massimo campionato italiano di Serie A.