L’appello di Luca Loutenbach, il tifoso svizzero travolto dalla popolarità: “Spero finisca”
La foto del tifoso della Svizzera che si dispera, impreca e incoraggia, muore e rinasce, si lascia trasportare dalla gioia per un gol è l'immagine che meglio descrive cosa (non) è stato il calcio in questo anno e mezzo di pandemia. L'esultanza di Luca Loutenbach, 28 anni del Canton Giura, è divenuta iconica suo malgrado. L'espressione del viso e la reazione racconta meglio di tante parole l'altalena di emozioni che ha caratterizzato la partita degli ottavi tra la Francia campione del mondo (e inizialmente favorita) e gli elvetici, giunti al match dopo aver conquistato la qualificazione per il rotto della cuffia.
Sono una persona di natura riservata anche se forse non si è visto – ha ammesso nell'intervista alla TV svizzera RSI -. Quello che mi è accaduto è una cosa simpatica. Per uno due giorni va bene ma spero che presto la situazione si calmi.
Luca voleva solo essere allo stadio e sostenere la squadra del suo Paese nella maniera più semplice e genuina: cappello in testa, maglietta ‘red passion' e abbastanza fiato in corpo per incoraggiare la nazionale di Petkovic. Mai avrebbe immaginato che gli sarebbe piovuta addosso tanta popolarità. Nemmeno si era accorto di cosa stava accadendo e di come la sua euforia fosse diventata virale all'insegna del confronto tra prima (il momento dello sconforto per il 3-1) e dopo (la frustrazione che esplode in entusiasmo).
Ce n'est pas possible... non è possibile ripeteva in francese – la lingua del suo Cantone – con aria triste e (quasi) rassegnata per la piega che aveva preso il match: 1-0, vantaggio di Seferovic; Rodriguez sbaglia il rigore del possibile raddoppio Benzema ribalta il risultato (2-1); Pogba affonda il colpo (3-1). Non è finita fino a quando non è finita, recita un vecchio adagio del calcio.
È stata una partita con tutti gli ingredienti del calcio – ha aggiunto -. Rigori sbagliati, reti segnate da entrambe le squadre… vincevamo e perdevamo.
La Svizzera ci crede e getta il cuore oltre l'ostacolo. Sugli spalti Luca e gli altri tifosi elvetici non perdono la speranza e continuano a incitare. Segna ancora Seferovic (3-2) e al 90° Gavranovic trova il guizzo per il 3-3. Loutenbach impazzisce per la felicità. Toglie la maglietta, lancia il cappellino e urla, urla con tutto il fiato che gli è rimasto. Ne conserverà ancora un po' per la parata di Yann Sommer su Mbappé. Svizzera ai quarti di finale, Francia eliminata. Incredibile. Tutto vero. È il calcio, bellezza.