Laporta: “Vi spiego come convincerò Messi a restare al Barcellona”
"Non lo fa per soldi". Joan Laporta è il candidato alla presidenza del Barcellona e quando parla di Lionel Messi la prima cosa che tiene a precisare proprio quel concetto: se finora il campione argentino non ha ancora rinnovato il contratto (in scadenza a giugno di quest'anno) non è perché alza il prezzo e vuol strappare un compenso ancora più ricco di quello attuale (70 milioni netti a stagione che diventano 139 milioni calcolati al lordo).
"Lo convincerò a restare", aggiunge nell'intervista a Sky Sport spiegando come: facendo sentire l'uomo e il calciatore amati abbastanza e non più come una sorta di peso, la colpa e la causa e al tempo stesso della crisi economica che ha squassato le casse del club, il punto intorno al quale ripartire allevando un'altra generazione di calciatori in grado di riportare i catalani in cima al palcoscenico assieme alla stella più bella e luminosa. "A Messi va fatta sicuramente una proposta economica all'altezza – ha aggiunto Laporta – ma la questione non è di tipo economico. Gli va fatta un'offerta sportiva competitiva perché lui è un vincente".
Altro punto focale nelle parole di Laporta: smentire l'idea che Messi possa essere considerato una zavorra per la necessità di rinnovamento del Barcellona e un orpello che un club non può (più) permettersi. In buona sostanza respinge l'idea che pagare un contratto così ricco al sei volte Pallone d'Oro sia la causa degli squilibri contabili e della montagna di debiti a margine. Anzi, ribalta la narrazione dei fatti citando altre cifre in dettaglio, a sostegno della propria tesi. Alla domanda su quanto costi effettivamente mantenere Messi replica in maniera molto netta: "Intorno all'8 % del totale ma è giusto anche dire che un campione come lui genera il 30% delle entrate del club – ha aggiunto Laporta -. Messi è molto redditizio per il Barcellona, porta più entrate che uscite".